A distanza di pochi giorni dal precedente, un nuovo scandalo investe Yahoo. La società guidata da Marissa Mayer avrebbe sviluppato in segreto un’applicazione per consentire alle autorità statunitensi di svolgere verifiche e indagini preventive.
Secondo tre ex dipendenti Yahoo e una quarta persona informata sui fatti, l’azienda avrebbe realizzato un sistema di scansione automatica delle email dei clienti.
Lo “scanner” di Yahoo sarebbe stato “sguinzagliato”, per conto di NSA e FBI, alla ricerca di specifiche parole chiave nei messaggi di posta personali degli utenti.
Non è dato sapere quali termini e quali frasi fossero oggetto della ricerca ma, secondo le fonti, la scansione avrebbe riguardato anche gli allegati dei messaggi di posta.
La decisione di venire incontro alle richieste degli enti investigativi USA – sempre stando a quanto rivelato – sarebbe stata assunta del CEO Marissa Mayer.
A seguito di tale presa di posizione, diverse figure di spicco di Yahoo avrebbero abbandonato l’azienda. A giugno dello scorso anno se ne andò anche Alex Stamos, responsabile della sicurezza, che oggi riveste un ruolo di primo piano in Facebook.
Diversi legali hanno fatto presente come sia la prima volta che un provider mette in piedi uno scanner del genere svolgendo una continua attività di monitoraggio sulle comunicazioni dei suoi clienti.
I portavoce di Google, da parte loro, si sono affrettati a precisare che attività del genere non sono state mai svolte né mai lo saranno. Nel caso in cui un ente governativo o una forza di polizia dovesse chiedere di realizzare qualcosa di simile la risposta di Google sarà “non si può fare“.
Anche Microsoft ha chiarito di non aver mai effettuato attività di scansione sul contenuto delle email degli utenti.
Yahoo, appena qualche giorno fa, è stata nel mirino per l’incidente legato alla sottrazione del database dei suoi utenti: vedere Attacco a Yahoo, rubati i dati di 500 milioni di account e Yahoo, database degli utenti venduto per 300mila dollari?.