Che Yahoo! fosse sul piede di guerra era già cosa nota da qualche giorno. La novità è che a distanza di un paio di settimane dall’incontro tenuto con i vertici di Facebook, il social network fondato da Mark Zuckerberg è stato chiamato in giudizio. Yahoo! lamenta la presunta violazione, da parte di Facebook, di dieci brevetti: “l’intero modello di rete sociale utilizzato da Facebook (…) è basato sulla tecnologia brevettata di Yahoo“, sostengono i legali della società oggi guidata da Scott Thompson. Secondo la tesi dell’accusa, il social network in blu avrebbe indebitamente fatto proprie tecnologie per la gestione dell’advertising, della privacy, la personalizzazione dei siti web e la comunicazione integrata.
Non è dato sapere se Yahoo! abbia offerto la concessione delle licenze d’uso delle proprie tecnologie dietro il pagamento di alcune royalty. I responsabili di Facebook, da parte loro, si sono dichiarati sopresi dell’iniziativa legale promossa nei confronti dell’azienda.
“Siamo stupiti che Yahoo, partner commerciale di Facebook di lungo corso ed azienda che ha ottenuto benefici sostanziali dalla collaborazione con Facebook, abbia deciso di avviare una lite. Abbiamo appreso della decisione di Yahoo contemporaneamente ai media. Difenderemo le nostre ragioni in modo vigoroso“, si è fatto presente dal social network più usato al mondo.
Gli analisti hanno immediatamente esaminato la situazione. Come Greg Sterling di Sterling Market Intelligence che osserva come non sia un caso che Yahoo! abbia deciso per avviare adesso un’azione legale, quasi contestualmente alla quotazione in borsa di Facebook. Secondo Sterling, infatti, i legali di Yahoo! potrebbero aver deciso di sfruttare “l’arma” dell’IPO (offerta pubblica iniziale) di Facebook per arrivare ad un accordo economico i tempi brevi anziché confrontarsi nelle aule dei tribunali per un lungo periodo.