Xiaomi, lanciatissima società cinese verso la quale sono migrati alcuni tecnici di Google, si appresta a sbarcare – nel 2015 – in molte altre nazioni con il preciso intento di ampliare il suo business. Dispositivi mobili Android commercializzati a prezzi estremamente competitivi hanno decretato l’immediato successo di Xiaomi in estremo oriente. L’azienda ha infatti superato Samsung in terra cinese (Xiaomi supera Samsung in Cina e conquista la leadership) diventando il primo produttore in termini di vendite di dispositivi mobili.
Xiaomi è adesso il terzo produttore a livello mondiale dopo Samsung ed Apple, sia stando ai dati pubblicati da IDC che a quelli diffusi da Strategy Analytics. A seguire, quasi a pari merito, vi sarebbero nomi come Lenovo e LG.
Oltre 61 milioni di dispositivi mobili venduti solo nel 2014
I numeri di Xiaomi sono notevoli: nel 2012 l’azienda cinese vendeva circa 7,2 milioni di dispositivi mobili; nel 2013 18,7 milioni mentre nel 2014 Xiaomi è riuscita a raggiungere e superare quota 61 milioni.
Anche grazie a continui investimenti (lo scorso mese sono stati inettati ulteriori 1,1 miliardi di dollari nella società che vale oggi oltre 45 miliardi), Xiaomi potrà permettersi, nel corso nel 2015, di estendere il suo mercato ed iniziare a guardare ai Paesi occidentali, Stati Uniti in testa.
Per il momento, i prodotti di Xiaomi dovrebbero ufficialmente arrivare nelle nazioni del sud-est asiatico, in Russia, Turchia, Messico e Brasile ma, come ipotizzato nell’articolo Le previsioni per il 2015 in ambito ICT) sono molti gli analisti ad ipotizzare un imminente sbarco negli States.
Intanto, il CEO di Xiaomi Lei Jun ha già fatto il suo pronostico: la sua azienda, nel 2015, riuscirà a vendere almeno 100 milioni di dispositivi mobili. Non male per una realtà che, provocatoriamente, era stata definita come una brutta copia di Apple (Barra: Xiaomi non è la brutta copia di Apple. Presentato lo smartphone Mi 4).