Xiaomi, azienda cinese fino “all’altro giorno” in testa alle classifiche delle vendite di smartphone nel Paese estremo-orientale, si presenta con un nuovo dispositivo mobile: Redmi Note 4.
Si tratta del successore della fortunata serie Redmi Note, peraltro ancora oggi molto apprezzata in termini di rapporto qualità-prezzo. L’imminente sbarco sul mercato del nuovo Redmi Note 4 ha infatti ulteriormente indotto ad abbassare il prezzo del “precursore” (vedere Miglior smartphone economico: Redmi Note 3 Pro sempre ai massimi livelli).
Xiaomi Redmi Note 4, phablet con display da 5,5 pollici e SoC Helio X20 a 10 core
Il Redmi Note 4 presenta un design in alluminio non molto diverso rispetto a quello che contraddistingue il Note 3. Lo schermo da 5,5 pollici IPS, Full HD, è incastonato in una cornice dagli angoli leggermente arrotondati così da renderla più piacevole al tatto e alla vista.
Il processore scelto per il Note 4 è un potente Helio X20 a 10 core di MediaTek: i core maggiormente performanti, utilizzati per le operazioni più impegnative, sono i due Cortex-A72 a 2,3 GHz. I “sottostanti” cluster sfruttano core Cortex-A53 a 1,4 GHz e vengono utilizzati per le attività meno intensive, anche nell’ottica di ottimizzare il risparmio enegetico e, di conseguenza, la durata della batteria. La GPU è una più limitata Mali-T880 MP4 dual core a 700 MHz.
Il Note 4 in versione base poggia su 2 GB di RAM e 16 GB di storage mentre il modello più avanzato integra 3 GB di RAM e 64 GB di storage. Lo slot dual SIM può essere usato per estendere la memoria disponibile con microSD fino a 128 GB di capienza.
La fotocamera principale è da 13 Megapixel con un’apertura f / 2.0. È capace di registrare video 1080p a 30 fps ma anche in slow motion a 120 fps. La fotocamera frontale, invece, è una 5 Megapixel f / 2.0.
Per il resto, Note 4 è un terminale abbastanza normale: oltre al supporto WiFi e LTE, la batteria da 4.100 mAh può essere ricaricata rapidamente mentre sul retro del device è confermata la presenza di un lettore di impronte digitali.
Xiaomi preinstalla MIUI 8, versione personalizzata di Android, che – nel caso del Note 4 – sarà basata sulla release Android 6.0 Marshmallow.
Il dispositivo mobile sarà disponibile in Cina nelle versioni bianco, argento e oro a partire dal 26 agosto. Il prezzo, al cambio, è di 120 euro che salgono a circa 160-170 euro acquistando lo smartphone dall’Europa.
Xiaomi perde valore: azienda in grave difficoltà?
Nonostante i prodotti Xiaomi riescano a coniugare valore e dotazione hardware, la società cinese non sembra più vivere i fasti di una volta.
Proprio la politica di prezzo estremamente aggressiva perseguita da Xiaomi potrebbe aver messo in difficoltà l’azienda. Stando alle recenti stime, Xiaomi sarebbe oggi valutata circa 4 miliardi di dollari, ben 40 miliardi di dollari in meno rispetto a quanto valeva a fine 2014.
Un crollo verticale che, molto probabilmente, si è determinato per la vendita di prodotti con uno scarso margine di guadagno e a causa delle evoluzioni di un mercato, quello cinese, che ha progressivamente raggiunto la sua saturazione. In Cina il mercato è ormai affollato di device a basso costo realizzati da molteplici realtà che hanno provato a seguire il modello Xiaomi (fino a qualche tempo fa assolutamente vincente) e che, evidentemente, sono divenute una spina nel fianco.
Il segno pesantemente negativo indurrà Xiaomi a sbarcare prima possibile sui mercati occidentali, a partire da quello statunitense.
Stando alle ultime dichiarazioni, Xiaomi potrebbe debuttare negli USA già entro la fine del 2016. Un’espansione che, a questo punto, potrebbe essere l’unica vera ancora di salvataggio per un’azienda che nelle mire del suo fondatore avrebbe dovuto raggiungere i 100 miliardi in pochi anni.