Windows 7 continua a essere un sistema operativo popolarissimo: sebbene sia ormai sul viale del tramonto (Microsoft rilascerà le ultime patch ufficiali il 14 gennaio 2020; dopo tale data non saranno più pubblicati aggiornamenti, neppure per la correzione di problematiche relative alla sicurezza) è ancora oggi utilizzato dal 30% degli utenti a livello mondiale. Windows 7 resta quindi il sistema operativo più utilizzato in assoluto dopo Windows 10 (51%). Per confronto, macOS viene accreditato di un 9,7% circa delle quote di mercato (fonte: Netapplications Netmaketshare).
Nell’articolo Windows 7: non ci saranno aggiornamenti ufficiali gratuiti dopo metà gennaio 2020 abbiamo visto che Microsoft non ha intenzione di fare alcuna deroga: L’accesso al programma Extended Security Update (ESU), che permette di ottenere aggiornamenti ufficiali per Windows 7 anche nel corso degli anni seguenti, non è certo accessibile per la stragrande maggioranza degli utenti e dei professionisti ma solo per le imprese di dimensioni più grandi.
Le uniche eccezioni riguarderanno gli utenti di Windows Virtual Desktop su piattaforma Azure che potranno installare Windows 7 e ricevere i relativi aggiornamenti di sicurezza fino al 2023 oltre alle macchine utilizzate per la gestione delle operazioni di voto negli Stati Uniti. Queste ultime otterranno gli aggiornamenti gratuiti fino a fine 2020.
Come abbiamo visto nell’articolo Windows 7, fine del supporto a inizio 2020: cosa fare, chi volesse continuare a utilizzare in sicurezza Windows 7 a distanza di mesi dal ritiro del supporto ufficiale Microsoft, potrà eventualmente ricorrere a 0patch, una soluzione sviluppata da Acros Security che consente di ricevere “micro-aggiornamenti” non ufficiali per la correzione delle principali vulnerabilità di sicurezza scoperte dopo il 14 gennaio 2020.
Installando il software agent di 0patch sulle macchine Windows 7, si riceveranno le patch non ufficiali che risulteranno attivabili con un solo clic.
Come spiegato nell’approfondimento Applicare aggiornamenti per Windows e gli altri software senza riavviare il sistema, gli aggiornamenti di 0patch non si installano: le correzioni vengono applicate “in-memory” non necessitando quindi neppure di un riavvio della macchina.
0patch viene rilasciato sia in versione free che a pagamento: gli utenti paganti riceveranno tutti gli aggiornamenti di sicurezza per Windows 7 e per gli altri software ma, come assicura co-ideatore del progetto 0patch Mitja Kolsek, per le vulnerabilità più gravi che dovessero emergere, patch gratuite saranno disponibili per tutti. Installare 0patch è quindi un’ottima soluzione per proteggere i propri sistemi nel caso in cui non si riuscisse a migrare a Windows 10 o scegliere un altro sistema operativo dopo il 14 gennaio 2020.
Dopo che gli ingegneri di Acros avranno terminato i test di qualità sugli aggiornamenti, tutti gli utenti di 0patch riceveranno le correzioni di sicurezza, automaticamente, nel giro di 60 minuti.
Microsoft stessa ci ha abituati al rilascio di qualche aggiornamento speciale per i sistemi operativi non più supportati nel caso della scoperta di gravi lacune di sicurezza.