Per la prima volta dopo 12 anni i dispositivi WiFi possono utilizzare una terza banda accanto alle ben noto frequenze sui 2,4 e 5 GHz.
Con WiFi 6E i prodotti wireless di nuova generazione possono essere configurati per scambiare dati sulla banda dei 6 GHz.
Per primi si sono mossi gli Stati Uniti che attraverso la Federal Communications Commission (FCC) hanno autorizzato l’utilizzo 1200 MHz per le comunicazioni WiFi 6E.
In Europa lo spettro complessivamente impegnabile è stato limitato a 480 MHz sulla banda dei 6 GHz con la Commissione Europea che a fine giugno 2021 ha stabilito le regole per le comunicazioni wireless con lo standard WiFi 6E.
Al fine di evitare interferenze con altri dispositivi usati nelle telecomunicazioni, le potenze trasmissive per le comunicazioni WiFi 6E non possono superare i 23 dBm EIRP negli ambienti chiusi (compresi gli hotspot installati nei veicoli) e i 14 dBm EIRP all’esterno.
La banda impegnabile dai dispositivi WiFi 6E è esclusivamente quella compresa nell’intervallo 5.945-6.425MHz.
Nello schema in figura (fonte: Wi-Fi Alliance; “Wi-Fi 6E and 6 GHz Update”) si notano le bande in cui sono suddivisi i 1.200 MHz aggiuntivi, chiamate UNII-5, UNII-6, UNII-7 e UNII-8: 6875-7125 MHz.
La banda più ampia è UNII-5 ed è quella che può essere unicamente utilizzata nei Paesi dell’Unione Europea. Grazie alla nuova impostazione i produttori di dispositivi WiFi 6E e gli utenti finali hanno a disposizione diversi nuovi canali di differente ampiezza: in Europa si può però attivare fino a un solo canale a 320 MHz mentre in altre nazioni fuori dai confini dell’Unione se ne potranno sfruttare addirittura tre.
La larghezza dei canali, evidentemente, ha un’influenza diretta sulle velocità di connessione: ne parliamo nell’articolo su bande, frequenze, canali e stream WiFi.
Le frequenze che si possono utilizzare vengono proposte nel pannello di amministrazione del router WiFi 6E a seconda del Paese in cui ci si trova e in particolare dell’impostazione regionale o router region.
Sui 6 GHz possono operare tre classi di dispositivi differenti:
- Low Power Indoor (LPI). Sono i router WiFi o gli access point degli utenti utilizzati prevalentemente in ambienti interni. Possono comunque essere installati anche all’esterno attenendosi alle prescrizioni in termini di potenza trasmissiva riportate in precedenza.
- Standard Power (SP). Sono dispositivi wireless che possono essere collocati in ambienti interni o esterni. Sono controllati in modo centralizzato e sono utilizzati essenzialmente dagli operatori di telecomunicazioni wireless che intendono comunicare sui 6 GHz.
- Very Low Power (VLP). Con questa denominazione si fa riferimento a router portatili o MiFi; possono essere usati sia indoor che outdoor e sfruttano potenze trasmissive molto basse.
Sul versante dei client vengono citati i Subordinate Indoor Device ovvero i client WiFi che lavorano seguendo le stesse regole degli LPI; i Client mobile con una potenza trasmissiva quattro volte inferiore rispetto all’accesso point cui sono collegati; il Fixed Outdoor Service che seguono le prescrizioni degli SPI ma sono fondamentalmente le antenne esterne usate dai provider wireless.