WhatsApp ha finalmente deciso di integrare nel client di messaggistica più utilizzato al mondo una nuova funzione che permette di servirsi dell’applicazione per inviare e ricevere anche senza un telefono collegato alla rete Internet.
La funzione WhatsApp multidispositivo era attesa da tempo e da oggi diventa attivabile da tutti gli interessati seppur in versione beta, sia su Android che su iOS.
Aggiornando WhatsApp all’ultima versione quindi toccando i tre puntini in alto a destra e selezionando Dispositivi collegati si trova il pulsante Multi-dispositivo.
Con un tocco sul pulsante Usa la versione beta si può utilizzare WhatsApp su più dispositivi con lo stesso account senza dover neppure mantenere collegato lo smartphone alla rete Internet.
Se si è soliti adoperare WhatsApp Web su PC per poter scambiare messaggi fino a qualche tempo fa si doveva tenere necessariamente collegato lo smartphone alla rete Internet. Attivando la beta di WhatsApp multidispositivo ciò non è più indispensabile ed è possibile usare WhatsApp Web e la versione desktop del client di messaggistica anche quando il telefono non è connesso.
Cosa cambia con WhatsApp multidispositivo
Prima di attivare il supporto multidispositivo di WhatsApp è bene mettere a fuoco che cosa cambia accettando il nuovo schema di funzionamento del client di messaggistica:
- Attivata la beta multidispositivo di WhatsApp, tutti i dispositivi aggiuntivi devono essere ricollegati. Abilitando l’architettura multidispositivo di WhatsApp tutti i client aggiuntivi connessi in precedenza dovranno essere ricollegati inquadrando il relativo codice QR.
- WhatsApp resta utilizzabile da un unico smartphone. L’applicazione non può essere quindi installata su più telefoni in modo da usare lo stesso account. L’account resta comunque legato al numero di telefono dell’utente.
- WhatsApp si può usare su un numero massimo di 4 dispositivi con lo stesso account in aggiunta al telefono. Si possono inviare e ricevere messaggi con WhatsApp ricorrendo alla versione web dell’applicazione (WhatsApp Web), con il client standalone WhatsApp Desktop per Windows e macOS, con il display smart Facebook Portal. I 4 dispositivi vengono considerati come aggiuntivi rispetto all’installazione dell’app WhatsApp lato smartphone.
- Lo scambio di messaggi da web e desktop può avvenire solo con chi ha aggiornato WhatsApp. Se i propri contatti non avessero ancora aggiornato WhatsApp all’ultima versione non sarà possibile scambiare messaggi con loro da WhatsApp Web, Desktop e Portal.
- Lo smartphone può essere disconnesso dalla rete. Con la nuova architettura multidispositivo lo smartphone sul quale è stata installata l’app WhatsApp può essere disconnesso dalla rete Internet (ad esempio posto in modalità aereo). Tutti i client collegati (fino a 4) verranno però automaticamente disconnessi nel caso in cui lo smartphone non venisse ricollegato alla rete Internet per oltre 14 giorni consecutivi.
- Mancato supporto di alcune funzionalità. Nella versione beta multidispositivo WhatsApp non supporta ancora la condivisione della posizione in tempo reale, non è possibile “fissare” in alto le chat su WhatsApp Web e Desktop, non si possono gestire inviti di gruppo da Web e Desktop (va necessariamente usato il telefono), non si possono effettuare chiamate da Portal verso utenti che non usano la versione di WhatsApp multidispositivo.
L’attivazione della beta multidispositivo di WhatsApp non è comunque una strada senza ritorno: dopo aver premuto il pulsante Usa la versione beta si può tornare in qualunque momento all’impostazione classica del client di messaggistica nel caso in cui si dovessero rilevare problemi. Basta semplicemente selezionare di nuovo Dispositivi collegati quindi Multi-dispositivo e infine il pulsante Abbandona la versione beta.
Se lo smartphone non fosse collegato con la rete oppure la sua batteria risultasse completamente scarica si può comunque continuare a usare il client di messaggistica dai dispositivi collegati con WhatsApp Web, WhatsApp Desktop o Facebook Portal.
Crittografia end-to-end comunque garantita secondo WhatsApp: ecco perché
Con il vecchio schema di funzionamento tra ciascun utente veniva stabilita una connessione cifrata end-to-end utilizzando un sistema a chiave asimmetrica. Le chiavi private venivano generate sui singoli smartphone con la chiave pubblica condivisa tra un dispositivo e l’altro.
WhatsApp faceva perno sullo smartphone ma ora che ogni dispositivo collegato con lo stesso account fa storia a sé come può la crittografia end-to-end continuare a funzionare?
Con il nuovo schema ogni dispositivo ha ora una sua specifica chiave identificativa: i server di WhatsApp mantengono memorizzate le informazioni sulla corrispondenza tra l’account di ogni utente e tutte chiavi identificative dei suoi dispositivi.
Quando un utente invia un messaggio a un suo contatto su WhatsApp il suo dispositivo ottiene automaticamente le chiavi identificative dall’elenco dei dispositivi memorizzati su server.
Con WhatsApp multidispositivo il mittente del messaggio, tramite l’app, crittografa il contenuto da trasmettere e lo invia N volte a N dispositivi diversi del destinatario, quelli che appunto risultano negli elenchi lato server (approccio client-fanout). Ogni messaggio viene crittografato individualmente e nessuna comunicazione viene conservata sul server dopo l’avvenuta consegna.
Per i gruppi WhatsApp usa ancora lo stesso schema di crittografia scalabile previsto nel protocollo Signal messo a punto da Moxie Marlinspike.
La cronologia dei messaggi e gli altri dati sullo stato dell’applicazione (nomi dei contatti, se una chat è stata archiviata o se un messaggio indicato come preferito) sono informazioni che vengono sincronizzate in maniera indipendente e trasferite tra i vari dispositivi non appena ciò diventa possibile (ad esempio quando un dispositivo viene acceso o diventa di nuovo raggiungibile). La comunicazione tra dispositivi avviene in ogni caso in modalità end-to-end.
Dopo che il dispositivo ha scaricato, decodificato, decompresso e memorizzato i messaggi, le chiavi vengono cancellate; da quel momento il dispositivo accede alla cronologia dei messaggi facendo riferimento al proprio database locale.
WhatsApp spiega che per altri dati è richiesto più di un trasferimento iniziale: c’è ad esempio bisogno di una sincronizzazione continua ogni volta che qualcuno modifica lo stato dell’applicazione (ad esempio quando si aggiunge un nuovo contatto, si disattiva una chat o si crea un messaggio).
La piattaforma di messaggistica memorizza quindi una copia dello stato dell’applicazione alla quale possono accedere tutti i dispositivi autorizzati dall’utente e indicati nella schermata Dispositivi collegati. Le informazioni e i metadati sono crittografati end-to-end con chiavi che cambiano costantemente e che sono conosciute soltanto ai dispositivi dell’utente.
Utilizziamo WhatsApp multidispositivo già da settembre 2021 e non abbiamo rilevato particolari problemi fatta eccezione per un’occasionale mancata sincronia dello stato dei messaggi tra i vari dispositivi.
In altre parole se si usa spesso WhatsApp Web qualche messaggio letto con il client web dell’applicazione di messaggistica istantanea continuerà a risultare come “non letto” sugli altri dispositivi collegati.