Il Garante privacy francese ha diffidato WhatsApp dal continuare a condividere i dati sugli utenti del servizio con Facebook.
È vero che ormai da tempo WhatsApp ha abbracciato la crittografia end-to-end (Crittografia end to end su WhatsApp, come funziona) non essendo più in grado di risalire al contenuto dei messaggi scambiati all’interno del network (tranne in casi particolari: WhatsApp può spiare i messaggi degli utenti) ma alcune informazioni come il numero di telefono degli utenti può essere comunque condiviso con l’azienda che detiene la proprietà dell’app di messaggistica.
Lo scambio di dati tra WhatsApp e Facebook ha portato in passato a situazioni spiacevoli come quella che ha visto coinvolti i pazienti di uno stesso medico. Il social network, infatti, ha cominciato a segnalare nuovi amicizie tra pazienti del dottore permettendo ai vari assistiti di risalire ai nomi delle altre persone seguite dal medesimo professionista. Tutti i dettagli della vicenda sono illustrati nell’articolo Numeri di telefono su Facebook e WhatsApp: un caso eclatante insieme con qualche valutazione/consiglio.
Il CNIL (Commission nationale de l’informatique et des libertés), l’autorità amministrativa francese incaricata di assicurare l’applicazione della legge sulla tutela dei dati personali, ha imposto a WhatsApp di cessare qualunque condivisione di dati con Facebook e ha invitato a raccogliere il consenso informato in maniera corretta.
Se WhatsApp non dovesse attivarsi entro il termine ultimo di 30 giorni, il CNIL si riserva l’irrogazione di una sanzione pecuniaria.
Il Garante francese aggiunge che WhatsApp non ha ottenuto l’autorizzazione degli utenti per condividere il loro numero telefonico con Facebook e che oggi l’unico modo per opporsi a questo trattamento dei dati consiste nella disinstallazione dell’app.
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