Azienda conosciutissima per i suoi dischi fissi, Western Digital ha preferito acquistare SanDisk per guardare al futuro e prepararsi per rivaleggiare ad armi pari nel segmento delle unità SSD (vedere Western Digital acquisisce SanDisk: l’accordo è ufficiale).
Caratterizzati da prestazioni mai raggiungibili con gli hard disk tradizionali (vedere Hard disk o SSD, caratteristiche e differenze) gli SSD non conoscono stop in termini di vendite.
Dopo aver ufficialmente completato l’acquisizione di SanDisk e ottenuto il “nulla osta” dall’antitrust, Western Digital ha appena presentato i suoi primi SSD, con lo storico marchio.
Le due nuove serie WD Blue e WD Green saranno disponibili nei formati da 2,5 pollici e M.2 2280, entrambi con interfaccia SATA 3.
La gamma WD Green raccoglie modelli economici e dalle performance più contenute, pensati per gli utenti meno esigenti dal punto di vista delle prestazioni, che preferiscono acquistare SSD a fronte di una spesa ridotta.
L’assenza della cache e di un controller a basso rendimento, fa sì che i WD Green non superino 545 MB/s e 435 MB/s, rispettivamente, in lettura e scrittura sequenziale.
In termini di durata, Western Digital garantisce la scrittura di 40 TB per il modello da 120 GB e 80 TB per quello da 240 GB.
I WD Blue offrono prestazioni nettamente migliori, anche grazie al controller Marvell 88SS1074. Con le performance aumentano anche i consumi, pari a 4,4 W.
Il costo dei vari modelli, in questo caso, è di 80 dollari per l’SSD da 250 GB; di 140 dollari per quello da 500 GB; di 300 dollari per quello da 1 TB. Il prezzo è comunque destinato a ridursi non appena i dispositivi saranno saranno sul mercato da qualche settimana.
Entrambe le serie di SSD Western Digital utilizzano chip NAND di tipo TLC ad alta densità prodotti da SanDisk a 15 nm.