Azienda storicamente impegnata nello sviluppo e nella produzione di hard disk magnetomeccanici, con l’avvento delle unità a stato solido Western Digital ha diversificato la sua offerta mantenendo però le storiche denominazioni Blue, Green, Red, Black, Purple, Gold per i suoi vari prodotti. Quali sono le differenze tra ciascuna tipologia di prodotto?
Nel corso di un evento svoltosi online all’inizio di maggio 2020, dal titolo “I Colori nello Storage di Western Digital“, la multinazionale statunitense ha voluto fare il punto sulle strategie che vengono utilizzate per guidare gli utenti nella scelta dei prodotti per la memorizzazione dei dati più adatti sulla base dei singoli casi di utilizzo e dei vari scenari applicativi.
Com’è noto, la ricetta “one-size-fits-all” non funziona per lo storage: è quindi fondamentale scegliere il prodotto giusto per ciascuna esigenza, a partire dalle specifiche esigenze di ogni utente.
Western Digital è cresciuta nel tempo attraverso una serie di acquisizioni: nel 2012, ad esempio, ha acquisito la divisione storage di Hitachi (a quel tempo si chiamava HGST) per integrarla completamente nel 2016 dopo l’approvazione di vari organi di controllo. Nello stesso anno, Western Digital ha fatto propria SanDisk, leader per quanto riguarda le memorie flash.
Si calcola che buona parte di tutti i dati memorizzati a livello mondiale sia conservato su prodotti di storage a marchio Western Digital. Interessante anche un dato importante: nel 1956 IBM (la cui divisione storage, dopo uno spin-off, è entrata a far parte del portafoglio Hitachi) presentò un hard disk da 5 MB, un vero traguardo per l’epoca; oggi Western Digital – con un fattore di forma pari a 3,5 pollici – sta per introdurre un disco fisso della capacità di ben 20 Terabyte. Nell’arco di 64 anni, la capienza dell’hard disk è aumentata di ben 4.000 volte.
Western Digital sta lavorando adesso sulla quinta generazione di dischi fissi basati su tecnologia a elio (in grado di ridurre significativamente gli attriti all’interno dell’unità) ed è pioniere nell’utilizzo della soluzione SMR (shingled magnetic recording), descritta nell’articolo Hard disk: cosa cambia con la tecnologia SMR, che aiuta a incrementare significativamente la capacità degli hard disk.
Con i nuovi prodotti per lo storage Western Digital che saranno presentati entro giugno 2020 (da 16 a 20 TB di capienza), l’azienda punterà sulla tecnologia EAMR (energy assisted magnetic recording).
Per quanto riguarda gli SSD, grazie anche all’acquisizione di SanDisk, Western Digital può proporre – a livello enterprise – unità a stato solido che arrivano fino a 15 TB di capienza.
Facendo leva sulla joint venture con Kioxia (ex Toshiba) oggi Western Digital è stata la prima a proporre SSD basati su chip di memoria 3D NAND a 112 livelli con controller PCIe NVMe.
Differenze tra hard disk e SSD Western Digital Blue, Green, Red, Black e Purple
Western Digital è solita suddividere le sue famiglie di hard disk e unità a stato solido (SSD) per colore. Quando si è in procinto di scegliere un nuovo supporto per lo storage dei dati, la differenza tra le varie colorazioni potrebbe non essere evidente, soprattutto per coloro che nel corso degli anni non hanno seguito gli sviluppi di Western Digital.
Durante l’evento “I Colori nello Storage di Western Digital“, i responsabili dell’azienda hanno mostrato una slide che riassume l’intera offerta di Western Digital con le destinazioni d’uso di ciascun prodotto.
Cominciamo con i prodotti WD Blue: si tratta di dispositivi di fascia media che erano stati inizialmente concepiti per i sistemi notebook.
Rispetto ai WD Green (vedere più avanti) sono contraddistinti da prestazioni leggermente migliorate seppur – diciamo noi – più rumorosi, parlando ovviamente di hard disk. I prodotti WD Blue sono ideali per l’utilizzo in ambienti domestici e in apparecchiature a basso costo.
Le principali differenze tra le varie proposte Western Digital per lo storage (3,5 pollici).
Come accennato, i WD Green sono dispositivi di memorizzazione economici progetti per uso domestico. L’utilizzo della colorazione verde sottolinea inoltre come questo tipo di dispositivi siano più contenuti dal punto di vista dei consumi energetici.
Si rivelano una buona scelta come supporti di archiviazione secondaria nei computer di casa quando non si cercassero prestazioni elevato quanto piuttosto elevate capacità di archiviazione e buona durata. Gli hard disk WD Green sono inoltre i più silenziosi di Western Digital.
Le principali differenze tra le varie proposte Western Digital per lo storage (2,5 pollici).
I prodotti WD Black sono progettati per offrire prestazioni elevate: sono molto veloci e dispongono di una cache di più ampie dimensioni rispetto ai modelli sin qui citati. Nel caso degli hard disk sono prodotti tuttavia più rumorosi e la loro aspettativa di vita è inferiore alle due precedenti (sono sottoposti a maggiore usura).
I WD Black sono una buona scelta per i sistemi gaming o anche per piccoli sistemi server nel caso in cui si ambisse a prestazioni più elevate nelle gestione di file di dimensioni ridotte.
Salendo di livello, i WD Red sono prodotti progettati appositamente per l’utilizzo di i server NAS o comunque al fine della condivisione di file in rete. Queste unità di memorizzazione possono essere utilizzate anche in ambienti professionali: oltre a buone prestazioni (sono in linea con quelle offerte dai WD Blue), i WD Red possono essere lasciati in funzione 24h al giorno 7 giorni su 7 pur garantendo un’ottima aspettativa di vita. Sono piuttosto silenziosi e contraddistinti da bassi consumi energetici.
I prodotti WD Purple sono invece progettati per i sistemi di videosorveglianza. Elevata durabilità e abilità specifiche nella gestione di file di grandi dimensioni (i.e. video) sono i principali fiori all’occhiello di questa linea di dispositivi di storage Western Digital.
Oltre che per i sistemi di videosorveglianza, i WD Purple sono l’ideale per i professionisti nell’ambito multimedia che hanno necessità di dischi affidabili e di grandi dimensioni.
Infine, i WD Gold sono dispositivi pensati per l’utilizzo in ambienti d’impresa: aziende e data center. Sono prodotti che vantano un’eccellente durata nel tempo e una larghezza di banda più ampia rispetto a tutti i modelli precedentemente citati. Sono altresì in grado di sostenere carichi di lavoro fino a 10 volte superiori rispetto agli altri “colori”, offrono più sistemi di correzione degli errori e assicurano prestazioni elevate.
I migliori prodotti del marchio ma, ovviamente, anche i più costosi.
I prodotti NVMe formano ormai più del 20% del mercato delle unità SSD interne e, nel caso di Western Digital, permettono di usare fino a 8 piste PCIe connesse direttamente con la CPU e in grado di muovere fino a 6 GB/s.
Sebbene i prodotti Red e Red Pro siano espressamente indicati per l’utilizzo su server NAS, è secondo noi importante evidenziare un aspetto importante.
A fine aprile 2020 alcuni utenti si sono lamentati circa malfunzionamenti improvvisi di hard disk Red installati su dispositivi NAS in configurazione RAID.
In risposta alle critiche ricevute, Western Digital ha pubblicato due note ufficiali (vedere questa pagina) e una tabella riassuntiva dalla quale si evince come, al momento le unità Red da 3,5 pollici con capienza compresa tra 2 e 6 TB utilizzino la tecnologia SMR anziché CMR (Conventional Magnetic Recording).
I dischi rigidi che utilizzano la tecnologia SMR offrono una maggiore densità di dati per piatto perché le tracce sono scritte “una sopra l’altra” usando una struttura “a tegola”. Questo schema consente al produttore di risparmiare sui costi di produzione riversando tale economicità anche sui consumatori, almeno in parte. La soluzione tecnica adottata si traduce però in prestazioni inferiori: quando un hard disk SMR è usato in configurazioni RAID si verificano problemi di parità con conseguente perdita di dati.
Le unità SMR dispongono di una cache che si adopera per gestire le situazioni in cui v’è la necessità di velocizzare momentaneamente le prestazioni: i dati vengono conservati in quest’area per poi essere successivamente smistati sul disco. Quando l’utilizzo della cache diventa intensivo, allora possono presentarsi situazioni anomale con l’hard disk che inizia a evidenziare “strani” comportamenti.
Il meccanismo chiamato drive-managed SMR (DMSMR) si attiva infatti quando il disco è a riposo: quando l’hard disk venisse sovraccaricato e non si desse a DMSMR il tempo di svolgere il suo lavoro si verificherà un calo delle prestazioni.
Tabella riassuntiva preparata e pubblicata da Western Digital.
Quando si scegliesse un hard disk per il proprio NAS in configurazione RAID è quindi bene fare attenzione. La serie Red 2-6 TB viene considerata come più adatta per applicazioni SOHO (Small Office Home Office) mentre chi dispone di un NAS a più vani e decide di usarlo anche per la gestione di applicazioni intensive (vedere ad esempio i vari casi d’uso dei prodotti Synology nel nostro speciale), ad esempio installando FreeNAS/TrueNAS Open Storage (FreeNAS diverrà parte integrante di TrueNAS Open Storage) è bene si orienti sui prodotti Red Pro.
Western Digital, a fronte di una nostra domanda, afferma che per quanto riguarda i prodotti Red di capienza compresa tra 2 e 6 TB (SMR) in oltre un anno non si erano mai manifestati problemi, che diversi benchmark dimostrano come le prestazioni siano superiori ai CMR e che siano perfettamente adatti alle esigenze SOHO.
L’azienda sta comunque aggiornando i dettagli sulle specifiche di ciascun prodotto in modo da essere pienamente chiari e trasparenti con la clientela. Western Digital consiglia comunque l’uso di prodotti Red Pro su NAS in configurazione RAID multivano e con workload più elevati rispetto ai tipici utilizzi SOHO.