La velocità di ADSL e fibra ottica può dipendere da molti fattori. Escludendo quelli relativi ad attività richieste dai client connessi alla propria rete locale (banda contrattualmente disponibile che risulta temporaneamente saturata da pesanti trasferimenti di dati in download ed in upload), di solito la velocità di ADSL e fibra ha una correlazione diretta con lo stato della rete del provider Internet prescelto.
Nell’articolo Connessione lenta, come capire qual è il problema abbiamo visto come effettuare dei test di velocità di ADSL e fibra ottica e presentato una serie di semplici strumenti per verificare la natura di eventuali problematiche.
È quindi praticamente impossibile stabilire qual è il provider Internet più veloce in Italia perché il giudizio è strettamente correlato alla precisa zona geografica ove il servizio di connettività viene offerto all’utente finale, sia esso un privato od un’azienda.
Velocità ADSL e fibra: disponibilità, bitstream e ULL
Innanzi tutto iniziamo con alcune osservazioni di carattere generale.
Per avere un’idea della velocità di ADSL e fibra nella zona geografica d’interesse, suggeriamo di utilizzare questa pagina.
Si tratta di un test, ancora poco conosciuto, che consente di stabilire se in una certa area siano o meno disponibili i vari servizi di connettività.
Cliccando sulla scheda Copertura DSL, è possibile ottenere – inserendo un qualunque numero telefonico di utenze presenti nella zona – diverse informazioni:
1) Conoscere se il numero telefonico è attestato su una centrale raggiunta dal servizio ADSL
2) Stabilire se la connettività ADSL ha banda massima teorica di 20 Mbps o di 7 Mbps
3) Stabilire se l’ADSL venisse fornita solo attraverso uno “zainetto” miniCAB che limita la connessione a soli 640 Kbps (0,6 Mbps). Si tratta di una soluzione implementata in alcune aree soggette al problema del digital divide.
4) Verificare se l’utenza fosse connessa ad un apparato multiplatore (ve ne sono ancora diversi in Italia) che esclude completamente la possibilità di attivare un servizio ADSL.
5) Verificare se il servizio di connettività ADSL fosse offerte in modalità ATM o Ethernet.
6) Controllare che banda o risorse disponibili (porte) in centrale, sia in ATM che Ethernet, non risultassero sature od in procinto di esserlo.
Cliccando sulla scheda Copertura in fibra ottica è possibile indicare un indirizzo o selezionare l’area geografica d’interesse Ricerca per zona.
In questo caso sarà possibile sapere se le centrali telefoniche che servono l’indirizzo indicato siano o meno raggiunte dalla fibra ottica in modalità FTTC o FTTH.
Nel caso di FTTH, lo ricordiamo, la fibra viene portata sino al modem dell’utente-abbonato mentre nel caso di FTTC fino all’armadio stradale (successivamente i dati vengono trasportati sul tradizionale doppino telefonico in rame).
Quando si sceglie il provider Internet, sia per la fornitura del servizio ADSL che quello in fibra ottica, suggeriamo innanzi tutto di tenere presente il “fattore distanza” quindi la disponibilità dei servizi con approccio Bitstream o (Wholesale) oppure ULL.
Nel caso in cui il provider dichiari di fornire il servizio di connettività in modalità FTTH di solito non ci sono problemi perché si risiede in una grande città ed il fornitore porta la connessione a banda ultralarga fino al modem dell’abbonato.
Qualora invece il servizio in fibra ottica fosse offerto in modalità FTTC, si dovrà stimare la distanza dall’armadio stradale che serve la propria utenza. Telecom Italia pubblica a questo indirizzo la lista completa degli armadi stradali, insieme con i relativi codici, raggiunti dal servizio FTTC.
Se da test precedentemente effettuato la propria zona risultasse coperta dal servizio in fibra ottica, suggeriamo di svolgere la “prova del nove” ricorrendo al test Toscanini di Telecom disponibile in questa pagina.
Cliccando su Verifica Vendibilità Rete Nuova Generazione FTTCab si potrà controllare la propria numerazione telefonica.
A questo punto, si potrà eventualmente identificare l’armadio stradale sul quale è attestata la propria utenza. Di solito gli armadi sono posizionati non oltre i 300 metri dalle utenze da servire. Qualora l’armadio fosse più distante, la connessione in fibra FTTC potrebbe di fatto consentire l’impiego di un quantitativo di banda inferiore (molto inferiore rispetto ai 30, 50 o 100 Mbps dichiarati).
Nel caso di ADSL, il fattore distanza diventa cruciale: ci sono molteplici utenze che risultano assai lontane, questa volta, dalla centrale telefonica. Nell’articolo Distanza dalla centrale ADSL: ecco come calcolarla abbiamo spiegato quanto la distanza incide sulla banda disponibile, sulla stabilità e sull’affidabilità della connessione.
Nella scelta del provider Internet più veloce, quindi, suggeriamo di valutare l’operatore dominante (leggasi Telecom Italia) quando si fosse molto distanti dalla centrale nel caso di ADSL e, soprattutto, quando il servizio di connettività – sia per ciò che concerne l’ADSL che per la fibra ottica – venisse offerto solo in modalità Bitstream (o Wholesale).
In modalità Bitstream, infatti, l’operatore di telecomunicazioni dominante (detto anche incumbent; in Italia è Telecom) metta a disposizione degli altri operatori concorrenti (detti OLO) la capacità trasmissiva tra la postazione del cliente finale ed il punto di interconnessione o POP (Point of presence) dell’altro provider.
Spesso l’altro provider condivide una zona della centrale telefonica di Telecom oppure, nelle città più grandi, utilizza suoi edifici.
Nel caso in cui il servizio degli altri operatori fosse fornito in modalità ULL si hanno spesso migliori prestazioni perché il provider terzo utilizza le proprie infrastrutture senza appoggiarsi a quelle dell’operatore dominante.
Sarebbe poi bene soppesare con attenzione se vi fossero problemi di congestione a livello di centrale telefonica. Utilizzando questo servizio è possibile sapere se, nel caso di ADSL, non vi fossero più porte disponibili o la banda a disposizione non fosse più adeguata a sostenere le esigenze dei clienti connessi.
Poca banda a disposizione in centrale può significare prestazioni potenzialmente anche molto lontane da quelle pubblicizzate commercialmente (ad esempio 20 Mbps o 7 Mbps) dal provider. E poca banda appannaggio di Telecom (la verifica può essere fatta anche esaminando la copertura geografica (file attivo) riportata nei fogli di calcolo pubblicati in questa pagina) significa poca banda disponibile anche per gli altri operatori.
L’indisponibilità di porte sui DSLAM installati in centrale, poi, può significa l’impossibilità tecnica di attivare un abbonamento ADSL.
DSLAM (o MUX-ADSL) è l’acronimo di Digital Subscriber Line Access Multiplexer: sono dispositivi multiplatore di linea di accesso numerica che vengono installati nelle centrali telefoniche con l’obiettivo di fornire, alle utenze collegate, il servizio ADSL.
Effettuando un controllo con il test citato in precedenza, si noterà che nel caso di ADSL la connessione viene spesso indicata come ATM e/o Ethernet. Nel caso di alcune centrali (e numerazioni telefoniche collegate) è disponibile solo ATM; in altri casi sia ATM che Ethernet (con ATM che viene generalmente dismessa).
Dal punto di vista dell’utente finale cambia poco se la connettività ADSL venga erogata su rete ATM o rete Ethernet. La differenza ha a che fare con l’utilizzo di un diverso DSLAM: gli Ethernet sono più recenti e garantiscono prestazioni leggermente migliori grazie ad un incapsulamento di protocollo in meno.
I DSLAM raccolgono diversi canali di comunicazione provenienti dalle singole utenze (trasportati, di solito, mediante il classico doppino) raggruppandoli assieme in un canale di comunicazione di gerarchia superiore nella struttura della rete. Il MUX-ADSL o DSLAM si compone di diversi modem ADSL e ricopre una funzione di adattamento tra la rete di accesso e quella di trasporto (rete ATM o Ethernet).
Le centrali ADSL ATM, una volta aggiornate ad Ethernet, vengono via a via poste nello stato End-of-Sale (EOS) a conferma che il servizio ADSL sarà venduto esclusivamente su rete Ethernet.
Di solito, se una centrale è solo ATM, le prestazioni garantite da una connessione ADSL di qualunque operatore non sono superiori a 7 Mbps e, spesso, il servizio viene offerto solo in Bitstream (la scelta di un altro operatore, quindi, qui non porta benefici se non eventualmente di tipo economico).
Se il servizio ADSL venisse offerto invece anche o solo in modalità Ethernet, è altamente probabile (ed è possibile verificarlo con gli strumenti sopra presentati) che si possa attivare una connessione a 20 Mbps e che altri operatori possano essersi attrezzati per lavorare con un approccio ULL anziché Bitstream.
Fastweb, ad esempio, è il primo operatore di telecomunicazioni italiano che mostra la velocità della connessione di rete stimata per l’indirizzo indicato: è possibile verificarlo in questa pagina.
Sul sito di Infratel Italia è possibile verificare la velocità media delle connessioni a banda larga ed ultralarga per ciascun comune d’Italia.
Sullo stesso sito sono riportati i lavori per l’ampliamento della rete finanziati dallo Stato o con fondi europei: Copertura ADSL e fibra in Italia comune per comune.