Se siete utenti Google vi sarete certamente trovati nella condizione in cui lo spazio cloud messo a disposizione non bastava più. Google One è innanzitutto un servizio che permette di estendere lo spazio disponibile per la memorizzazione di foto e video, email, file e così via.
Con Google One gli utenti possono scegliere di acquistare spazio di archiviazione aggiuntivo per i loro account oltre a quello gratuito già disponibile (che per gli account gratuiti è di norma pari a 15 GB).
Se ad esempio si usa Google Foto per il backup di immagini e video salvati nella galleria del proprio smartphone, 15 GB sono pochi: abbiamo visto, quindi, come liberare spazio per Google Foto e ottimizzare la conservazione dei propri dati sul cloud.
In alcuni casi, però, queste attività possono non risultare sufficienti e ha senso valutare l’acquisto di un piano Google One in abbonamento. Google ha appena annunciato alcune nuove implementazioni dei piani che prevedono una maggiore quantità di spazio di archiviazione per il backup di file, foto e video personali.
Accanto allo “spazio cloud maggiorato” Google One offre altri servizi tra cui una VPN attivabile su richiesta dagli utenti.
Cos’è la VPN Google e come funziona
Google One VPN è un servizio aggiuntivo che l’azienda fondata da Larry Page e Sergey Brin mette a disposizione come parte del pacchetto Google One.
Come gli altri servizi VPN (Virtual Private Network) di terze parti, quello di Google permette agli utenti di proteggere la propria privacy e sicurezza online. Funziona facendo transitare il traffico Internet (non soltanto Web) attraverso un tunnel cifrato. L’indirizzo IP rilevato dagli host remoti non è più, quindi, quello reale assegnato al dispositivo dell’utente dall’operatore di telecomunicazioni.
La VPN Google modifica quindi la posizione geografica dell’utente e nasconde l’indirizzo IP pubblico realmente utilizzato.
La novità è che l’accesso alla VPN diventa adesso disponibile per tutti i piani Google One, compreso quello più economico (Basic da 100 GB e 19,99 euro di canone annuo), che era stato precedentemente escluso dall’iniziativa.
Lo conferma Google con un post pubblicato sul blog italiano: “a partire da oggi, e nelle prossime settimane, stiamo ampliando l’accesso alla VPN a tutti i membri di Google One, compreso il piano Basic (…). La VPN sarà disponibile in 22 Paesi (Italia compresa) su dispositivi Android, iOS, Windows e Mac“.
È inoltre possibile condividere la VPN con un massimo di 5 persone se il piano Google One, e quindi lo spazio cloud, è messo “a fattor comune” con il proprio gruppo familiare.
Gli abbonati Google One devono quindi aggiornare l’app Android omonima, avviarla, toccare l’icona Vantaggi in basso quindi selezionare VPN di Google confermando l’attivazione del servizio quando necessario.
Nel caso in cui il servizio VPN non fosse ancora disponibile sul proprio account Google One, è semplicemente necessario attendere qualche giorno: l’azienda rileva infatti che potrebbero volerci alcune settimane per l’abilitazione della novità per tutti gli utenti.
In futuro Google One informerà gli utenti anche dell’eventuale pubblicazione dei loro dati personali sul dark web, ad esempio in seguito a un attacco informatico subìto dai servizi che utilizzano.
Svantaggi della VPN Google
Sebbene Google abbia sottoposto a un audit indipendente il suo servizio, tanti utenti possono eccepire che la VPN possa trasformarsi in un altro strumento per raccogliere informazioni sulle attività svolte dall’utente.
Google ha anche rilasciato su GitHub i sorgenti di una serie di librerie alla base del funzionamento della VPN.
Al momento non è possibile selezionare il Paese di uscita: poiché il servizio VPN seleziona il server fisicamente più vicino all’utente, non si può sfruttare la VPN Google per superare le limitazioni geografiche.
Sebbene inoltre esistano versioni del client VPN per Android, iOS, Windows e macOS, è la release destinata ai dispositivi mobili del robottino verde ad essere più completa. I tecnici di Google hanno ad esempio previsto su Android il famoso kill switch, meccanismo che disattiva automaticamente la connessione Internet nel caso in cui il collegamento con il server VPN dovesse venire meno.
C’è anche la funzione split tunneling per stabilire quali applicazioni devono o non devono far transitare i loro dati attraverso il tunnel VPN.
In un altro articolo abbiamo spiegato cos’è una VPN e quali sono i migliori servizi indicando in quali frangenti ha senso orientarsi su questi servizi.