Dopo l’antitrust sudcoreana (Qualcomm anticoncorrenziale: sanzione da 815 milioni) anche la FTC statunitense è sul piede di guerra e accusa Qualcomm di comportamenti anticoncorrenziali.
Secondo la tesi della FTC, Qualcomm avrebbe fatto leva sulla sua posizione privilegiata nel mercato dei SoC per imporre alle società clienti le sue condizioni di licenza.
In particolare, Qualcomm avrebbe forzato Apple a usare i suoi chip in maniera esclusiva a fronte di condizioni economiche vantaggiose, escludendo così automaticamente le società concorrenti.
Di fatto, quindi, Apple avrebbe usato i prodotti Qualcomm per almeno un quinquennio senza mai volgere lo sguardo verso soluzioni alternative.
Qualcomm si sarebbe altresì rifiutata di concedere in licenza l’utilizzo di tecnologie fondamentali alle società rivali impedendo così una sana concorrenza sul mercato.
L’azienda di San Diego (California) ha risposto alle contestazioni della FTC annunciando un ricorso e negando tutti gli addebiti.
Qualcomm contesta con forza le basi giuridiche sulle quali si fondano le asserzioni della FTC e rileva la mancanza di prove a proposito di quanto asserito.
La società manifesta poi forti dubbi sulla tempistica: le contestazioni sono arrivate pochi giorni prima dell’insediamento della nuova amministrazione USA.