A tre anni esatti dalla morte di Steve Jobs si moltiplicano i messaggi commemorativi: pagina allestita da Apple sono già milioni i messaggi dedicati alla figura del fondatore dell’azienda.
“Steve Jobs ha creato la tela sulla quale gli artisti dipingono i propri capolavori“, ha scritto Tim Cook, attuale CEO di Apple in una lettera destinata ai dipendenti. Cook ha aggiunto che l’impronta di Jobs continua ad essere evidente anche sui prodotti immessi sul mercato dopo la sua scomparsa. Sia perché Jobs stava già lavorando su alcune novità per il futuro della società, sia perché le sue idee ed i suoi progetti sono ancor’oggi fonte di continua ispirazione.
Jobs godeva all’interno di Apple di una stima senza confini, guadagnata a partire dal 1996-1997 – quando tornò CEO della Mela, dopo gli scontri con John Sculley e le dimissioni del 1985 (vedere anche l’articolo Apple celebra i primi trent’anni di Macintosh) -.
Sono in tanti a ricordare quanto Jobs volesse bene all’azienda e quanto soffrì per quei passi falsi che vi furono, comunque, anche sotto la sua guida. Chi si ricorda del cosiddetto “antennagate“, il problema denunciato da molti utenti, acquirenti dell’iPhone 4, relativo ad una tutt’altro che perfetta ricezione del segnale?
Jobs lo ritenne un passo falso colossale e si affrettò ad organizzare un evento per chiarire la posizione dell’azienda e venire incontro alla clientela. Nonostante la sua salute cagionevole, era importante riallacciare subito i rapporti con gli utenti, ammettere l’errore e limitare il danno d’immagine.
“La visione di Steve si estende oltre la sua morte, perché Apple si baserà sempre sui suoi valori“, si legge nella lettera di Cook.
Di seguito pubblichiamo il filmato che ritrae Steve Jobs in occasione di un evento organizzato presso l’Università di Stanford il 12 giugno 2005. Il discorso è da molti considerato come una sorta di testamento dell’ex CEO della Mela.