A gennaio vi avevamo parlato del progetto avviato congiuntamente da Xiaomi, OPPO e Vivo col quale le tre aziende mirano a creare un nuovo standard “di fatto” per il trasferimento veloce di file tra dispositivi mobili Android.
L'”alleanza”, che vede anche la partecipazione di marchi come Realme e Black Shark (il primo nato da casa OPPO, il secondo da Xiaomi), si chiama Peer-to-Peer Transmission Alliance e ha come obiettivo quello di creare un’alternativa per il mondo Android capace di funzionare in maniera simile ad Apple AirPlay.
A differenza di Apple, che consente una corretta e sicura condivisione dei contenuti on modalità wireless tra dispositivi macOS, iPhone, iPad e iPod usando appunto applicazioni come AirPlay (per i dispositivi mobili) e AirDrop (trasferimento di file tra iOS e macOS), curiosamente Google non ha mai presentato nulla di simile.
L’azienda di Mountain View ha rilasciato a suo tempo la sua app gratuita Files che include anche uno strumento utile per automatizzare il trasferimento di dati tra device Android: File manager Android: Files Go diventa Files by Google, ecco come funziona.
Allo stato attuale i tecnici di Google stanno ancora lavorando su una funzionalità “inedita” da integrare a livello di sistema operativo: si chiama Fast Share e verrà distribuita attraverso un aggiornamento dei Play Services di Android.
L’icona Fast Share sarà disponibile tra quelle che appaiono selezionando un contenuto in Android quindi toccando l’icona Condividi.
Nell’articolo Trasferire file tra due dispositivi Android: come fare abbiamo a suo tempo presentato diverse valide alternative.
Nel frattempo, OnePlus ha deciso di aggiungersi a Xiaomi, OPPO e Vivo per supportare direttamente il progetto Peer-to-Peer Transmission.
Il sistema proposto dalle aziende cinesi utilizza in prima battuta la tecnologia Bluetooth per l’accoppiamento dei dispositivi per poi passare al WiFi P2P (WiFi Direct) per il trasferimento dei dati vero e proprio. Lo stesso approccio dovrebbe essere utilizzato proprio da Google Fast Share.
Questo schema permette di attivare un trasferimento dati diretto tra i dispositivi senza interferire con gli altri collegamenti, compresa la connessione WiFi eventualmente utilizzata per l’accesso alla rete Internet. La velocità di trasferimento dati dovrebbe arrivare a 20 MB/s superando di gran lunga le prestazioni garantite da un collegamento Bluetooth.
Produttori come Samsung e Huawei hanno preferito continuare sulla loro strada, in attesa di una soluzione “comune” di Google che tarda ad arrivare.