Tiscali e Aria hanno comunicato di aver raggiunto un’intesa volta alla fusione delle due società. Come si legge nel comunicato ufficiale, l’obiettivo consiste nel creare “un operatore unico nel mercato nazionale in grado di offrire in tutta Italia servizi di accesso ultra broadband grazie alla combinazione delle due infrastrutture di rete“.
Sì, perché Aria – azienda fondata in provincia di Perugia e guidata dall’ex manager di Telecom Italia Riccardo Ruggiero – è uno degli operatori che in passato si sono aggidicati la licenza per allestire reti di telecomunicazioni a banda larga in modalità wireless utilizzando la tecnologia WiMAX (vedere l’articolo Tecnologia WiMAX: a che punto siamo in Italia? che pubblicammo circa cinque anni fa ed il più recente Scegliere il provider Internet, alcuni suggerimenti).
Nella nota di Tiscali si legge che Aria è “titolare di una licenza su 40MHz di spettro su frequenza 3.5GHz “technology neutral”, che permette la fornitura di servizi LTE in modalità “Fixed Wireless Access” con capacità superiori ai 50 Mbps“. Come conferma il presidente ed amministratore delegato di Tiscali, Renato Soru, “l’unione della nostra infrastruttura di rete fissa con la licenza di Aria per la frequenza 3.5GHz, nata per essere utilizzata per il WiMax e che verrà ora utilizzata per la nuova tecnologia LTE, ci permetterà di offrire accesso ultrabroadband su infrastruttura proprietaria, in mobilità e su rete fissa, sia nelle aree di digital divide che nelle aree urbane“.
Tiscali (che per il momento – su rete mobile – è solamente MVNO ossia operatore di telefonia mobile virtuale; Tiscali Mobile, la prova e le nostre opinioni), quindi, mira ad offrire connettività a banda larga anche tramite LTE costruendosi di fatto la propria rete.
Dopo la fusione delle due società, Soru assumerà la carica di presidente esecutivo della nuova Tiscali mentre Ruggiero ne diverrà l’amministratore delegato. Il controvalore complessivo dell’operazione è quantificabile in circa 77 milioni di euro.