A febbraio 2019 TIM e Vodafone annunciarono un progetto comune per la condivisione delle rispettive infrastrutture per la telefonia mobile. Obiettivo? Velocizzare lo sviluppo e la diffusione della rete 5G sull’intero territorio nazionale a costi inferiori rispetto ad azioni disgiunte o comunque non coordinate.
Le due società dovrebbero a breve iniziare a rendere efficace l’accordo tanto che TIM conferma di aver convocato per il prossimo 26 luglio i Consigli di Amministrazione dell’azienda e di INWIT (azienda di proprietà del gruppo Telecom Italia che si occupa della realizzazione e della gestione delle cosiddette “infrastrutture passive” per le telecomunicazioni (torri, tralicci e pali) nonché degli impianti tecnologici necessari ad ospitare gli apparati di ricetrasmissione di proprietà di Telecom e degli altri clienti; vedere INWIT, ecco la mappa delle antenne cellulari TIM) per esaminare il progetto di partnership con Vodafone.
L’amministratore delegato di TIM, Luigi Gubitosi, ha osservato che sia nel settore mobile che in quello fisso, il mercato dovrebbe guardare sempre di più alla condivisione delle risorse.
Facendo riferimento a una possibile ratifica dell’accordo con Vodafone entro il 1° agosto prossimo, Gubitosi aveva chiamato a raccolta gli altri operatori spiegando che la piattaforma in fase di costituzione sarà aperta anche a tutti gli altri soggetti che vorranno parteciparvi.
Con l’intesa, che prevederà la condivisione di circa 22.000 torri lungo tutta la Penisola (sia TIM che Vodafone ne posseggono un egual numero), TIM e Vodafone potranno non soltanto spingere l’acceleratore sul 5G ma riusciranno a migliorare significativamente la copertura del segnale.
Per maggiori informazioni sulle reti 5G suggeriamo di fare riferimento all’articolo 5G, cos’è, come funziona e quando i terminali saranno compatibili.