Nei giorni scorsi TIM ha presentato ad AGCOM il progetto volto all’ammodernamento della rete secondaria: l’obiettivo è sostituire il collegamento in rame (il vecchio doppino telefonico) con una connessione in fibra nella tratta tra l’armadio stradale e il modem router dell’abbonato.
L’attività verrà svolta da FiberCop, la newco costituita tra TIM, Fastweb e il fondo Kkr (FiberCop: l’Antitrust italiana avvia un’istruttoria), con la collaborazione degli operatori di telecomunicazioni che manifesteranno la loro adesione all’iniziativa e si dichiareranno interessati a investire sui lavori.
Leggendo il documento trasmesso ad AGCOM, TIM conferma che entro il 2025 la rete secondaria in rame sarà aggiornata con l’utilizzo della fibra ottica in 1.610 comuni.
Con la condivisione dello schema di coinvestimento proposto da TIM oggi possiamo sapere un po’ di più sull’architettura tecnica scelta da FiberCop per il progetto.
Lo standard GPON (Gigabit-capable Passive Optical Networks) prevede la realizzazione di una rete a banda ultralarga ricorrendo a componenti esclusivamente passivi che non necessitano cioè di alcuna alimentazione (cavi in fibra, apparati ottici, giunti e splitter): Come funziona FTTH. La fibra è davvero a 1 Gbps?. Nel caso del progetto di coinvestimento TIM parla di tecnologia Semi-GPON ovvero “semi-passiva”.
Ogni edificio verrà raggiunto da un cavo con 12, 24 o 48 fibre ottiche per assicurare la disponibilità di connessioni per un numero significativamente ridondante rispetto alle unità immobiliari potenzialmente da servire.
Un armadio ottico (detto CRO, cabinet ripartilinea ottico) accoglierà gli splitter ottici passivi e sarà generalmente installato a fianco di un armadio stradale in rame oppure suddiviso in tre armadi più piccoli (più vicini agli edifici) o collocato a fianco di una centrale
locale (ad esempio nel caso di impedimenti o difficoltà nell’ottenere permessi dagli enti locali).
Secondo TIM il fattore di moltiplicazione previsto per ogni singola Semi-GPON sarà pari a 1:6416, valore ottenuto con 2 livelli di splitting: 1:4 primario e 1:16 secondario, entrambi a livello di armadio ottico. Ogni splitter primario, da cui si origina una Semi-GPON, potrà servire fino a un massimo di 64 clienti.
Sul CRO saranno fatte terminare tutte le fibre ottiche della rete secondaria e realizzate “bretelle” per interconnettore splitter secondari e primari espressamente dedicate ai coinvestitori.
In ciascuno dei Comuni interessati dal progetto FiberCop realizzerà la rete ottica secondaria “punto-punto” dall’armadio ottico all’edificio, inclusa la tratta di adduzione. Dispiegherà inoltre gli elementi verticali lato edifici da servire: ognuno di essi sarà connesso a una singola fibra punto-punto che termina all’armadio ottico.