A seguito delle varie prese di posizione dell’AGCOM e delle misure volute dal Governo, gli operatori di telecomunicazioni italiani hanno comunicato che nei prossimi mesi torneranno alle offerte su base mensile abbandonando definitivamente lo schema di fatturazione a 28 giorni.
TIM ha annunciato il ripristino della fatturazione mensile a partire dal prossimo 5 marzo per gli utenti mobili e dal 1° aprile per le linee fisse, Vodafone dal 5 aprile per tutti i clienti (eccetto i possessori di una SIM ricaricabile che saranno interessati dalla modifica dell’offerta già dal 25 marzo) mentre il 4 e il 5 aprile sarà la volta degli utenti con utenza prepagata e in abbonamento (clientela residenziale) di Wind e Tre.
Tutti gli operatori, facendo riferimento alle legge 172 del 4 dicembre 2017, hanno chiarito che cosa cambierà nelle prossime settimane. Alcuni l’hanno fatto in maniera puntuale mentre altri sono stati molto più avari di dettagli.
Nel caso di TIM, che ha allestito un minisito informativo, ci saranno aumenti tariffari dell’8,6%.
Si tratta, evidentemente, di una strategia per recuperare il mese di abbonamento aggiuntivo che l’operatore aveva “tenuto per sé” rimodulando le offerte a 28 giorni.
TIM ha spiegato che passando alla fatturazione basata sul mese solare aumenterà proporzionalmente minuti, traffico dati e SMS concessi a ogni singolo utente impegnandosi ad addebitare il costo dell’offerta mobile sempre nello stesso giorno del mese.
Anche Vodafone, ripristinando la fatturazione mensile, conferma gli aumenti delle tariffe dell’8,6%.
Per quanto riguarda Wind Tre, la situazione è ancora in divenire: la società ha confermato le tempistiche indicate ad inizio articolo ma non ha ancora fatto chiarezza sulle eventuali variazioni applicate ai canoni tariffari.
Almeno per i clienti di TIM e Vodafone, nonostante l’intento di AGCOM e del Governo fosse ben diverso, non cambierà nulla rispetto alla fatturazione a 28 giorni: agli operatori si continuerà a pagare in 12 fatture l’importo che prima, a seguito delle rimodulazioni, si pagava in 13.
Le società di telecomunicazioni si sono poi immediatamente attrezzate per rientrare nelle tempistiche fissate di recente dall’AGCOM in materia di variazioni contrattuali: Variazioni contrattuali: interviene AGCOM con una delibera ad hoc.
L’unica questione rimasta ancora in sospeso sono i risarcimenti per gli utenti su quanto versato a partire dal 23 giugno 2017.
AGCOM ha infatti obbligato gli operatori a provvedere in tal senso effettuando lo storno sulla prima fattura utile: Bollette a 28 giorni, gli operatori dovranno rimborsare gli abbonati. Aumenti TIM per gli utenti business.
Per adesso nessun operatore ha chiarito quando procederà al rimborso degli importi versati in più dagli utenti.