Quali sono i supercomputer più potenti al mondo? Ce lo racconta un nuovo aggiornamento della classifica TOP500 che viene stilata ogni 6 mesi e che a novembre 2022 pone ancora una volta al primo posto assoluto il sistema Frontier in forze presso l’Oak Ridge National Laboratory (Tennessee, Stati Uniti) e basato su tecnologia AMD. Ha fatto registrare 1,102 exaFLOP di performance: ricordiamo che FLOP esprime il numero di operazioni in virgola mobile eseguite in un secondo dalla CPU. 1,102 exaFLOP equivale addirittura a 1,102 * 1018 FLOPs.
L’azienda guidata da Lisa Su aveva celebrato a maggio 2022 il supercomputer AMD che ha aperto all’era exascale usando processori EPYC e gli acceleratori Instinct, sempre più parte integrante del processore europeo basato su architettura RISC-V.
Ed è proprio l’Europa a fare un importante balzo in avanti, a novembre 2022, nella classifica dei migliori supercomputer.
Al secondo posto, infatti, dopo Frontier incontriamo il supercomputer Fugaku, esattamente come l’anno scorso. Fugaku è stato realizzato per opera di Fujitsu ed è in uso presso il RIKEN Center for Computational Science giapponese. In questo caso è stata utilizzata l’architettura ARM per “confezionare” un sistema da 442 petaFLOPS di picco.
Al terzo posto, però, c’è un’importante novità: il supercomputer Lumi, che si trova in Finlandia, utilizza processori AMD EPYC mentre la quarta posizione è occupata da Leonardo, dislocato in una ex fabbrica di tabacco adesso di proprietà della società di ingegneria Technopolis di Bologna. Il sistema utilizza processori Intel Xeon, grafica NVidia A100 e OneAPI, la soluzione della società di Santa Clara per offrire un modello di programmazione unificato.
Secondo TOP500, Lumi e Leonardo sono entrati in funzione nell’anno in corso.
In termini di sistemi operativi, come avevamo già evidenziato tempo fa, Linux è il sistema operativo più usato sui supercomputer: Frontier e Lumi si servono di HPE Cray OS, un derivato di SUSE Enterprise Linux; Fugaku usa Red Hat Enteprise Linux mentre Leonardo sfrutta anch’esso Linux ma ad oggi non si conosce quale distribuzione è stata adottata.
L’immagine utilizzata per le miniature dell’articolo è stata realizzata da Carlos Jones/ORNL, U.S. Dept. of Energy ed è pubblicata così come nella nota stampa dell’Oak Ridge National Laboratory.