Il 5 ottobre prossimo ricorrerà l’undicesimo anniversario dalla scomparsa dell’indimenticato e indimenticabile CEO di Apple Steve Jobs. L’attuale amministratore delegato della Mela, Tim Cook, lo storico designer dei prodotti Apple Jony Ive (oggi uno dei tanti “ex” dell’azienda) e Laurene Powell Jobs hanno così annunciato un nuovo progetto per parlare dell’eredità di Steve Jobs e dell’impatto che ha avuto sulla vita di molte persone.
Steve Jobs Archive si propone come un archivio online sulla storia del grande imprenditore, informatico e inventore statunitense. Alcuni dei contenuti che da oggi vengono condivisi con gli utenti di tutto il mondo sono inediti, nel senso che non sono mai stati concessi pubblicamente prima di ora.
L’archivio sarà un progetto in continua evoluzione e fungerà da deposito di materiali storici relativi a Jobs. Intorno ad esso saranno inoltre sviluppati programmi, iniziative, partenariati e borse di studio per i più giovani.
Il sito Web ospiterà contenuti audio, video e persino email da Jobs: molti spunti interessanti sono già stati pubblicati. In bella evidenza c’è un’email che Jobs si era auto-inviato nel 2010, a circa un anno dalla sua morte: il messaggio è una sorta di inno alla vita ma, allo stesso tempo, la volontà di affermare che la specie umana merita la massima ammirazione, che nessuno di noi è indispensabile ma che è una preziosissima parte “del tutto” e che senza il mutuo supporto non c’è e non ci può essere futuro. Una curiosità poco nota di Jobs è che egli usava inviarsi spesso delle email per fissare dei concetti: lo faceva per “catturare” un momento e fissarlo nei suoi archivi di posta come afferma Apple.
“Coltivo poco del cibo che mangio, e di quel poco che coltivo non ho prodotto o perfezionato le sementi. Non produco i miei vestiti. Parlo una lingua che non ho inventato o perfezionato. Non ho scoperto la matematica che uso. (…) Sono commosso da una musica che non ho creato io stesso. Quando ho avuto bisogno di cure mediche, sono stato impotente nel fare qualcosa per aiutare me stesso a sopravvivere. Non ho inventato il transistor, il microprocessore, la programmazione orientata agli oggetti o la maggior parte della tecnologia con cui lavoro. Amo e ammiro la mia specie, viventi e defunti; sono totalmente dipendente da loro per la mia vita e il mio benessere“, scriveva Jobs tanto che la moglie Laurene Powell commenta quelle poche righe osservando come Steve avesse una contezza sconfinata sulle potenzialità umane e la convinzione che singoli individui possano offrire un contributo duraturo all’umanità.
Lo Steve Jobs Archive vuole spronare le nuove generazioni a essere dinamiche e a offrire il proprio contributo per il nostro futuro comune. In questo spirito l’idea è quella di raccontare il passato per creare nuove opportunità di crescita.
Ad agosto avevamo ricordato quando 25 anni fa Microsoft salvò Apple dal tracollo e di come Jobs seppe risollevare dalla polvere la sua storica azienda in tempi davvero difficili forte dei successi conquistati nel passato con l’amico Steve Wozniak e in vista dei nuovi sconfinati apprezzamenti che la Mela fece registrare dal 2007 con il lancio del primo iPhone.
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