Ne avevamo parlato per la prima volta a febbraio 2018 e oggi SpaceX, azienda aerospaziale di proprietà di Elon Musk, annuncia di aver posizionato in orbita i primi 60 satelliti Starlink che andranno a comporre una “costellazione” in grado di fornire connettività a banda ultralarga anche nelle aree del mondo più isolate.
Il progetto Starlink, come anticipavamo l’anno scorso (Musk e SpaceX lanceranno centinaia di piccoli satelliti per fornire connettività in ogni angolo del pianeta) e come spiega il sito ufficiale dell’iniziativa, porterà in orbita migliaia di microsatelliti che permetteranno di accedere alla rete Internet da qualsiasi angolo del globo, fruendo anche di una bassa latenza.
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Secondo i piani dell’azienda, Starlink dovrebbe diventare operativo già dopo sei lanci di satelliti offrendo connettività negli Stati Uniti settentrionali e in Canada. Dopo 24 lanci SpaceX conta di poter arrivare a garantire una copertura globale di tutta la Terra.
Il video della missione rappresenta tutte le fasi di lancio e posizionamento dei primi satelliti che, dopo il dispiegamento dei pannelli solari, lavoreranno a circa 550 chilometri di altitudine.
L’obiettivo è quello di spazzare via la cattiva reputazione delle connessioni dati via satellite: i tecnici dell’azienda di Musk mirano a offrire banda ultralarga con una latenza inferiore a 20 ms, valore paragonabile alle moderne connessioni su cavo da postazione fissa.
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SpaceX ha ottenuto una licenza per disporre fino a 11.000 piccoli satelliti (pesano 227 chilogrammi ciascuno) nell’orbita terrestre bassa ma secondo Musk, anche contrariamente a quanto ipotizzato in un primo tempo, potrebbero essere sufficienti 1.000-2.000 satelliti per assicurare una copertura planetaria.