Smartphone: quali saranno i trend per il 2023

Quali innovazioni ci aspettano per gli smartphone 2023: le tendenze verso le quali si orienteranno i dispositivi di nuova generazione.
Smartphone: quali saranno i trend per il 2023

Il tempo dei grandi salti tecnici e tecnologici tra generazioni di smartphone è ormai finito e i modelli economici possono svolgere i compiti abituali risultando sufficienti per l’uso quotidiano. Il ritmo con cui i produttori di smartphone stanno innovando si è fatto meno vorticoso rispetto al passato anche perché il mercato è considerato per larga parte saturo.
Ciononostante le novità 2023 in ambito smartphone si preannunciano interessanti e certamente più ghiotte rispetto a quanto abbiamo visto nel 2022.

Display

Un maggior numero di modelli di smartphone 2023 saranno equipaggiati con display OLED, anche nella fascia media ed economica. Inoltre, anche i prodotti meno costosi cominceranno a integrare display curvi: a questo proposito, a guidare i top di gamma sarà il display Samsung E6 che porterà la luminosità dello schermo a livelli mai visti prima. Si parla di 2.200 nit, raddoppiando il miglior valore a cui siamo abituati oggi.
Il pannello sarà a 12 bit consentendo il passaggio da una resa cromatica pari a 1,07 miliardi di colori (10 bit) a ben 68,7 miliardi di colori: ne parliamo nell’articolo su quanti colori può vedere l’occhio umano.

Combinando VRR (Variable Refresh Rate) e tecnologia LTPO (low-temperature polycrystalline oxide), che tra l’altro aiuta a ridurre i consumi energetici, diviene possibile utilizzare contemporaneamente due diverse frequenze di refresh sul display. Supponendo ad esempio di avere un video YouTube nella parte superiore dello schermo e i commenti sotto, il contenuto video può essere riprodotto a 60 Hz mentre la parte dei commenti può utilizzare un refresh pari a 120-144 Hz: in questo modo l’esperienza d’uso si fa ancora più fluida.

Fotocamera e comparto fotografico

Nel 2022 abbiamo assistito alla “corsa ai Megapixel” con la presentazione di smartphone dotati inizialmente di sensori da 48 Megapixel portati poi a 50, 108 e infine a 200 Megapixel.
All’aumentare dei Megapixel, gli smartphone usano soluzioni di pixel binning per migliorare la qualità delle foto: il sensore acquisisce informazioni sulla luce da più fotoricettori unendo i dati provenienti da diversi pixel.
In questo modo le informazioni sulla luminosità vengono acquisite in maniera più puntuale e realistica restituendo immagini di qualità anche in condizioni di scarsa illuminazione. Ovviamente la risoluzione dell’immagine sarà pari a quella complessiva del sensore divisa per un certo fattore, corrispondente alla matrice di pixel utilizzata dal sensore (Samsung ChameleonCell, ad esempio, utilizza 16 pixel).

Samsung e Sony, le principali aziende che progettano, producono e forniscono ai partner i sensori fotografici, si preparano a percorrere – nel 2023 – binari differenti.
Sony scommette molto sulla dimensione del sensore: sensori da 1 pollice saranno presenti su tutti gli smartphone top di gamma. Di contro, Samsung sembra voler concentrare ancora l’attenzione sui Megapixel tanto che entro la fine del 2023 è lecito attendere il lancio di un sensore da 400-450 Megapixel.

In generale, però, come ricordiamo nell’articolo sul significato di Megapixel, la dimensione dei sensori fotografici e le loro caratteristiche tecniche contano molto di più del numero di Megapixel.

Prendiamo come riferimento il sensore full-frame da 35 mm di una fotocamera DSLR (Digital Single Lens Reflex): misura 864 mm2.
Un sensore da 1/1,7″ utilizzato in alcuni tra i migliori smartphone misura appena 43 mm2; un sensore da 1 pollice circa 116 mm2 che sono comunque circa 7,5 volte meno rispetto al sensore di una DSLR.

C’è un aspetto che tenderà ad avvicinare un po’ gli smartphone alle fotocamere DSLR ovvero l’adozione di un chipset dedicato per la funzionalità fotografiche. Si tratta di un componente che migliora significativamente l’ottimizzazione (post-processing) delle immagini acquisite utilizzando appositi algoritmi.
vivo V2, ad esempio, è un processore di immagine (image signal processor) o ISP che utilizza l’algoritmo Ultra Zoom EIS basato a sua volta su IMU, OIS ed EIS. Il risultato è un miglioramento delle abilità di zoom senza impattare negativamente sulla qualità delle immagini.
Raw Enhance 2.0 migliora le foto in condizioni di scarsa illuminazione mentre latenza nero aumenta la velocità di scatto rilevando il movimento: entrambe le novità saranno presenti in vivo V2.

Come tendenza, quindi, i vari produttori di smartphone integreranno a loro volta un chipset dedicato per il comparto fotografico.

Memoria RAM e storage

Tra le novità più importanti che caratterizzeranno gli smartphone 2023, ci sarà l’estensione dell’utilizzo della memoria LPDDR5 ai dispositivi di fascia media: fino ad oggi queste memorie RAM veloci erano state usate solo nei top di gamma.
Questi ultimi abbracceranno invece l’utilizzo delle memorie LPDDR5X che hanno già fatto segnare nuovi record in termini di prestazioni (8,5 Gbps di banda) e di efficienza energetica: le RAM più aggiornate sono 1,3 volte più veloci rispetto alle LPDDR5 (6,4 Gbps).

Un balzo in avanti davvero impressionante verrà compiuto lato storage: in un altro articolo parliamo delle differenze tra UFS, eMMC e SSD. Ecco, nel 2023 gli smartphone di punta useranno memorie UFS 4.0 con una larghezza di banda impressionante: fino a 23,2 Gbps raddoppiando le performance dell’attuale UFS 3.1. Di contro, UFS 3.1, adesso sfruttato su tutti gli smartphone più costosi, passerà sui device di fascia media assicurando agli acquirenti di questi dispositivi prestazioni nettamente superiori rispetto ai prodotti che oggi si collocano nella medesima categoria.

Connettività

Sul versante della connettività, la novità più rilevante che sarà portata al debutto nel corso del 2023 consiste sicuramente nell’introduzione dei chip WiFi 7.
WiFi 7 sarà davvero rivoluzionario e farà compiere un netto balzo in avanti rispetto alle precedenti iterazioni dello standard: i produttori stanno già oggi presentando i primi router WiFi, come TP-Link e Qualcomm ha tolto il velo dalla sua Immersive Home Platform.
MediaTek e Qualcomm hanno a loro volta bruciato le tappe presentando i rispettivi SoC Dimensity 9200 e Snapdragon 8 Gen 2 entrambi con supporto 802.11 be (WiFi 7, appunto).

Ispirandosi al lavoro svolto da Apple, sempre più smartphone si trasformeranno nel 2023 in un telefono satellitare. Starlink (Elon Musk) con T-Mobile, Huawei e Google (l’azienda ha confermato che i dispositivi Android integreranno presto una connessione satellitare) stanno guardando nella stessa direzione ed è scontato che i Samsung Galaxy S23 supporteranno sin da subito le funzionalità via satellite.
Non che l’invio di dati via satellite sia una cosa da tutti i giorni ma la sicurezza di non essere tagliati fuori nelle aree in cui non è presente la copertura della rete mobile non ha prezzo.

Il 2023 potrebbe portare sul mercato un numero sempre più ampio di smartphone con supporto eSIM.
Apple ci ha investito tanto rilasciando anche iPhone che non integrano più il classico slot per l’inserimento di SIM fisiche.
Certo, sbarazzarsi dello slot SIM permette di risparmiare spazio all’interno dello smartphone (per la gioia dei progettisti…), contribuisce a ridurre i costi ma è un po’ meno pratico per quegli utenti che muovendosi spesso all’estero sono soliti acquistare una SIM “locale” e inserirla nel proprio telefono.
Smontando un iPhone 14 ci si accorge però che al posto dello slot SIM c’è semplicemente un blocco nero in plastica senza alcuna utilità.

Batteria e ricarica rapida

Parlando di batteria, invece, la Commissione Europea ha stabilito che dal 2024 sarà possibile la vendita di dispositivi che supportano caricabatteria USB-C. Apple ha confermato che si adeguerà, seppur con riluttanza, alle nuove disposizioni abbandonando lo storico connettore Lightning.
In un altro articolo ci soffermiamo sui punti da tenere in considerazione quando si usa un caricabatterie non originale con il proprio smartphone.

C’è un aspetto, quello relativo alla ricarica della batteria, rispetto al quale colossi come Samsung, Apple e Google sono in netto ritardo rispetto alla concorrenza cinese. Mentre i Galaxy, i Pixel e gli iPhone, che supportano 25W-30W devono restare collegati alla presa elettrica a muro per un’ora e mezza al fine di ripristinare l’autonomia della batteria, altri smartphone si ricaricano completamente in meno di venti minuti, dallo 0% al 100%.
Il carica batteria veloce e la tecnologia sottostante supportata da molti dispositivi cinesi supportano fino a 120W e grazie a complessi meccanismi di protezione, le batterie non si riscaldano eccessivamente. Al Mobile World Congress di fine febbraio 2023, Oppo si è posta l’obiettivo di presentare una soluzione di ricarica rapida da 200W. Le aziende leader del mercato e i nomi più noti sono ancora lontanissimi da questi traguardi.

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