La Commissione Europea sta lavorando a un ambizioso piano per ridurre i rifiuti RAEE facendo crescere la vita utile dei dispositivi elettronici.
A fine febbraio 2021 abbiamo parlato dell’indice di riparabilità, un’etichetta che i produttori di smartphone, notebook e TV (oltre che su lavatrici e rasaerba elettrici) sono obbligati ad applicare sui prodotti commercializzati in Francia.
Indice di riparabilità e diritto alla riparazione
Uno scarso indice di riparabilità rappresenta la sostanziale impossibilità per gli utenti finali di ripristinare in proprio (o rivolgendosi a centri specializzati, anche non autorizzati dal produttore) il funzionamento dei dispositivi che iniziano a presentare problemi, ad esempio sostituendo l’hardware danneggiato con parti di ricambio. L’indice di riparabilità arriverà dal 2023 nel resto dell’Europa sugli smartphone e i tablet che verranno commercializzati.
L’idea è quella di informare i consumatori sui dispositivi che possono essere riparati facilmente: perché gettare nei rifiuti un prodotto che può funzionare ancora per anni con un intervento poco costoso? Le nuove norme in materia di diritto alla riparazione guardano proprio in questa direzione.
I produttori di smartphone saranno chiamati a fornire parti di ricambio a “negozi di riparazione professionali” (anche display di ricambio devono essere disponibili per i clienti finali). La disponibilità dei pezzi di ricambio per i tablet dovrà essere assicurata per almeno sei anni perché questi dispositivi sono in media usati più a lungo degli smartphone.
Le parti sostitutive per i vari dispositivi devono avere un costo fisso e i manuali di riparazione devono essere condivisi “a un costo ragionevole e proporzionato”.
Aggiornamenti smartphone e tablet per 5 anni
Ci saranno però anche altre interessanti novità: negli stati membri dell’Unione Europea i produttori di smartphone e tablet saranno chiamati a esporre etichette sui consumi energetici dei loro dispositivi, dovranno fornire batterie a lunga durata e assicurare aggiornamenti di sicurezza sul lungo periodo.
Tanti utenti, infatti, abbandonano prematuramente i loro dispositivi elettronici perché consumano troppo e la batteria non dura più come un tempo oppure perché la sicurezza delle informazioni memorizzate non è più garantita non essendo più rilasciate patch di sicurezza ufficiali.
Nello specifico, quindi, i produttori di smartphone dovranno impegnarsi per rilasciare aggiornamenti software per 5 anni con particolare attenzione a quelli per la risoluzione dei problemi di sicurezza.
Secondo le informazioni fornite, se si passa da due o tre anni di aggiornamenti a un periodo di cinque anni, l’impatto ambientale dei dispositivi mobili può essere ridotto come se 5 milioni di veicoli venissero rimossi dalle strade.
Va detto che il supporto del sistema operativo spesso dipende da terze parti che a volte potrebbero non fornire aggiornamenti software compatibili con tutte le versioni del sistema operativo tenute in vita lungo un periodo di 5 anni.
La normativa che introduce l’obbligo del supporto quinquennale potrebbe essere adottata in Europa entro fine 2022. Tutto il mese di settembre 2022, come si può verificare nella pagina Progettazione sostenibile di telefoni cellulari e tablet – progettazione ecocompatibile è infatti dedicato all’invio di commenti e osservazioni da parte degli interessati.
Batterie più durevoli
Le batterie dovranno essere certificate per garantire una lunga durata altrimenti dovranno essere sostituibili.
In particolare le batterie degli smartphone e dei tablet dovranno avere ancora l’83% della loro capacità iniziale dopo 500 cicli di ricarica e l’80% dopo 1.000 cicli di ricarica. Nel caso dei dispositivi unibody che non permettono la rimozione della batteria, i requisiti potrebbero essere anche più stringenti.
“La vita utile degli smartphone è di 2,5-3,5 anni ed è quindi piuttosto breve rispetto ad altri beni di consumo“, si osserva dalla Commissione Europea.
Sulla base di un test standardizzato (IEC 60068-2-31), gli smartphone devono inoltre resistere a 100 cadute da un metro di altezza senza difetti ed essere protetti dagli spruzzi d’acqua.
Etichetta energetica per smartphone e tablet
Infine, l’etichetta energetica che ben conoscono coloro che nel tempo hanno acquistato nuovi televisori e frigoriferi diventerà obbligatoria anche per gli smartphone e i tablet nel 2023.
Nell’etichetta dovrebbero essere mostrate indicazioni sull’efficienza energetica, sulla durata della batteria, sulla protezione dalla polvere e dall’acqua e sulla robustezza.
La scala di efficienza energetica sarà espressa da A a G usando una notazione familiare per chi acquista elettrodomestici. Nel caso degli smartphone e dei tablet l’efficienza risulta da un certo valore calcolato sulla stima della durata della batteria diviso per la sua capacità in mAh.
La Commissione Europea sta predisponendo anche una serie di requisiti di trasparenza. Per esempio, i produttori potrebbero dover fornire informazioni sulle quantità di “materie prime critiche” come cobalto e neodimio usate nei loro dispositivi.