I dispositivi per la smart home non sono tutti interoperabili anzi esistono notevoli differenze tra l’uno e l’altro che rendono complicata l’integrazione in un’unica soluzione.
Tutto è destinato a cambiare con l’approvazione di Matter, uno standard che è stato fortemente voluto da una manciata di aziende (Google, Amazon, Apple e Zigbee Alliance) e che oggi conta centinaia di sostenitori riunitisi sotto l’ombrello dell’alleanza chiamata Connectivity Standards Alliance (CSA).
Quando l’idea di uno standard comune per la smart home e l’Internet delle Cose (IoT) fu presentata a fine 2019 in molti erano scettici circa l’effettiva realizzabilità del progetto. Invece, dopo alcuni rinvii, vengono oggi pubblicate le specifiche ufficiali della prima versione di Matter, risultato della collaborazione tra tante aziende di spicco tra cui anche Huawei, Infineon, IKEA, NXP, LG, Oppo, Schneider Electric, Silicon Labs, Somfy, STMicroelectronics, Tuya, Texas Instruments e molte altre. Tra i partecipanti al progetto ci sono anche Intel, Samsung, TP-Link, Espressif, ARM, Axis, Sonor, Vimar e tanti altri nomi.
L’adesione a Connectivity Standards Alliance e allo standard Matter interessa trasversalmente aziende che si occupano di elettronica e semiconduttori, automazione, soluzione per la smart home, produttori di dispositivi IoT, di dispositivi mobili e prodotti multimediali, di componenti per gli impianti elettrici e così via.
Nel 2019 ci si chiedeva come feroci concorrenti nel settore manifatturiero, in vari segmenti, potessero collaborare per rendere interoperabili i loro prodotti quindi utilizzabili in qualunque ecosistema. Eppure è successo.
Le specifiche di Matter sono un dato di fatto, i laboratori di certificazione sono ufficialmente operativi, il pacchetto di sviluppo SDK è completo e le aziende possono iniziare a produrre, aggiornare e ottenere “il bollino” Matter per i propri dispositivi.
Come standard di connettività universale, Matter è progettato per semplificare il funzionamento dei dispositivi smart. La serratura della porta e la lampadina possono così utilizzare uno stesso “linguaggio” per comunicare direttamente tra loro, tramite WiFi o con un protocollo recente come Thread.
Matter dovrebbe non soltanto rendere i dispositivi interoperabili, veloci e reattivi ma anche consentire un processo di configurazione più semplice: i dispositivi compatibili vengono visualizzati sullo smartphone pronti per la connessione.
L’impianto sul quale poggia Matter non si basa sul cloud ma si sviluppa interamente in locale: così i dispositivi smart possono essere controllati da più di un ecosistema oltre che dai vari assistenti vocali. Si sa già che della partita saranno app come Google Home ed Apple Home ma è altrettanto scontato che si unirà anche Amazon Alexa.
Matter usa la rete IP per le comunicazioni locali tra dispositivi: come detto, quindi, non è necessaria una connessione Internet. I “fondamentali” di Matter sono illustrati in questo documento.
Matter è comunque progettato per comunicare facilmente con le risorse cloud: tali conversazioni sono controllate dell’ecosistema o dall’app del dispositivo utilizzato e a loro volta sono regolate dalle rispettive politiche sulla privacy.
Sebbene le specifiche siano state appena definite, diverse aziende stavano da tempo lavorando su prodotti compatibili con Matter: Google, ad esempio, ha già fatto presente che il suo sistema mesh Nest WiFi Pro risulta pienamente compatibile.
Va detto che le specifiche Matter iniziali coprono solo un numero limitato di categorie di dispositivi: CSA ha affermato che sta estendendo il “raggio d’azione” a tante altre tipologie di prodotti, comprese le telecamere per la videosorveglianza e i robot aspirapolvere.
Al momento del lancio, tuttavia, i dispositivi compatibili saranno limitati a lampadine e infissi intelligenti, prese e interruttori smart, termostati e altri controlli per riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria (HVAC), tende intelligenti, sensori, serrature connesse e dispositivi multimediali, inclusi i TV.
Il debutto ufficiale di Matter è fissato per il 3 novembre 2022 quando è prevista una dimostrazione alla quale parteciperanno diversi produttori con i rispettivi device smart.