L’app sviluppata dal crittografo statunitense Matthew Rosenfeld alias Moxie Marlinspike abbraccia il supporto per le videochiamate di gruppo cifrate end-to-end. Signal certifica così che tutte le informazioni che fluiscono da un utente all’altro attraverso l’applicazione e il network vengono sempre protette da un capo all’altro impedendo l’accesso alle stesse non soltanto da parte di soggetti terzi ma anche dal gestore del servizio.
Nell’articolo Crittografia: come funziona e perché è fondamentale usarla abbiamo visto in breve cos’è la crittografia end-to-end.
Iniziare a usare Signal per le videochiamate di gruppo è molto semplice: basta creare un nuovo gruppo o accedere a uno già esistente quindi toccare l’icona raffigurante una piccola videocamera (posta nella parte superiore della schermata).
Le videochiamate di gruppo su Signal possono essere organizzate accogliendo fino a un massimo di 5 partecipanti ma si sta già lavorando per elevare tale numero.
Per gestire l’intero flusso di dati durante le videochiamate di gruppo, Signal utilizza la sua libreria RingRTC costruita al di sopra del framework WebRTC. Essa si occupa di crittografare i singoli frame e della logica collegata all’avvio delle videochiamate e alla partecipazione dei singoli invitati.
Anche il sorgente di RingRTC è stato pubblicato su GitHub.
Le videochiamate di gruppo sono supportate nei nuovi gruppi creati su Signal mente quelli vecchi saranno automaticamente aggiornati nel corso delle prossime settimane.
La nuova funzionalità è già stata attivata nelle versioni di Signal per i dispositivi Android e iOS.
Nell’articolo Signal, l’app di messaggistica che avrebbe consigliato anche la Commissione Europea abbiamo messo in evidenza le principali caratteristiche di Signal.
L’algoritmo di cifratura end-to-end inventato da Moxie Marlinspike viene utilizzato da tempo anche da WhatsApp.
Matthew Green, crittografo e professore di informatica alla Johns Hopkins University, ha sempre osservato come le videoconferenze di gruppo siano difficili da crittografare in modalità end-to-end ma da Signal si afferma di essere riusciti a individuare il giusto bilanciamento assicurando massima sicurezza senza compromettere la qualità dei flussi video.