Quando la propria attività cresce e si ha bisogno di maggiore versatilità rispetto ad esempio a un tradizionale servizio di hosting, il cloud rappresenta senza dubbio la soluzione migliore.
Una piattaforma basata sul cloud aiuta il professionista, la piccola impresa, l’azienda di più grandi dimensioni a gestire i flussi di lavoro senza preoccuparsi della manutenzione dell’hardware, degli apparati di rete e con la flessibilità di una configurazione che sa adattarsi alle mutevoli esigenze di ciascun cliente.
Le macchine virtuali CLOUD VPS e CLOUD PRO sono due tipologie di proposte tra le quali è possibile scegliere. In questo articolo ci concentriamo sulle differenze tra le due e su come si possano ottenere garanzie di performance a un costo contenuto.
Prendiamo come esempio la nuova offerta cloud computing Aruba: che differenze ci sono tra server VPS e PRO, perché adesso si può scegliere tra tre diversi hypervisor e come assicurarsi che le performance della macchina siano adeguate ai requisiti delle applicazioni che si andranno a installare ed eseguire?
Differenza tra CLOUD VPS e CLOUD PRO
Quando si parla di cloud computing, alcuni fornitori tendono a sfumare le differenze tra le varie tipologie di macchine virtuali tanto che vengono spesso presentate come se fossero la stessa cosa.
Aruba si sottrae a questa “consuetudine” differenziando chiaramente la sua proposta: ci sono server virtuali CLOUD VPS e CLOUD PRO.
I server CLOUD VPS (Virtual Private Server) coniugano una buona scelta in termini di configurazioni disponibili alla massima convenienza, grazie anche alla chiara tariffazione mensile.
Sono economici ma non per questo non performanti: si parte da una macchina Linux con una vCPU, 1 GB di RAM, 20 GB di storage SSD a soli 1,99 euro mensili per arrivare a configurazioni Linux o Windows Server basate su 16 vCPU, 32 GB di RAM e 320 GB di storage SAN NVMe.
Se non si ha bisogno di traffico dati illimitato, se ci si accontenta di un solo indirizzo IP pubblico (nel caso della macchina a 1,99 euro mensili è solamente IPv6) e se non si deve inserire il server in una rete privata virtuale, allora i VPS sono la scelta giusta. Possono essere anche utilizzati come macchine di test per “provare su strada” i propri progetti servendosi di una macchina sempre connessa alla rete Internet e dotato di un suo indirizzo IP pubblico.
I server CLOUD PRO sono liberamente personalizzabili in termini di configurazione hardware e software (immagine del sistema operativo che risulta preinstallata all’avvio della macchina), offrono risorse garantite e traffico illimitato, permettono di creare infrastrutture virtuali complesse con l’eventuale aggiunta di switch, firewall, bilanciatori di carico e unified storage.
La tariffazione, nel caso dei server CLOUD PRO di Aruba, può essere oraria, mensile o annuale a seconda delle proprie preferenze. In questo caso i prezzi partono da appena 13,20 euro mensili per un CLOUD PRO basato su hypervisor OpenStack (una vCPU, 2 GB di memoria RAM, 20 GB di storage SAN NVMe) per arrivare a configurazioni più strutturate con 32 vCPU, 64 GB di RAM e 480 GB di storage NVMe.
Gli utenti possono inoltre scegliere tra configurazioni general purpose e “Memory”, utili nel caso di applicazioni mission critical che richiedono un’elevata dotazione in termini di memoria RAM (rapporto RAM/CPU 4:1).
Sul versante dell’uptime e quindi della continuità del servizio, i server PRO offrono le migliori garanzie con uno SLA (Service Level Agreement) del 99,95%. Nel caso dei server CLOUD VPS, lo SLA comunicato da Aruba al momento della stesura dell’articolo è pari al 99,80% per le macchine VMware, 99,90% per quelle OpenStack.
Nel complesso, come osservato nell’articolo dedicato al cloud computing Aruba, la nuova offerta CLOUD VPS e PRO poggia su alcuni importanti capisaldi:
– Prezzo competitivo, chiaro e prevedibile
– Massima scelta di configurazioni
– Potenza e performance
– Tecnologia di ultima generazione
– Garanzie delle risorse computazionali
– Architettura di livello enterprise
Sia nel caso di CLOUD VPS che di CLOUD PRO si parla di macchine virtuali che vengono messe a disposizione dei clienti utilizzando un hypervisor.
Nelle soluzioni per la virtualizzazione, l’hypervisor si occupa di gestire il funzionamento delle macchine virtuali e dei sistemi operativi in esse installati e utilizzati. L’hypervisor rende inoltre visibili alle macchine virtuali e ai sistemi operativi in esse presenti parte delle risorse offerte dalla macchina host ovvero quella che esegue la soluzione per la virtualizzazione.
Nel caso dei CLOUD VPS, tuttavia, le macchine virtuali vengono eseguite su un singolo host; un server CLOUD PRO, invece, poggia il suo funzionamento su una configurazione più elaborata e ridondante che prevede un cluster di macchine fisiche che concorrono all’operatività dei sistemi virtuali.
In un cluster, quando uno degli host presenta dei problemi, le macchine virtuali vengono spostate automaticamente su un altro host fisico. Lo stack tecnologico scelto e dispiegato da Aruba permette di minimizzare i cosiddetti Point-of-Failure quindi i guasti che potrebbero presentarsi.
Aruba è il primo provider cloud europeo a fornire la possibilità di utilizzare tre diversi hypervisor: OpenStack, VMware e Hyper-V. Il primo, essendo un software libero e open source, permette di attivare server virtuali economici perché non esistono costi di licenza che si riflettono sui canoni versati dagli utenti finali.
I servizi Cloud di Aruba possono essere provati gratis: i nuovi clienti possono infatti attivare e usare realmente i server CLOUD VPS e CLOUD PRO a costo zero con un credito di 100 euro per le aziende e di 20 euro per gli utenti privati. Cliccando sui vari hypervisor presenti nella stessa pagina in corrispondenza dei riquadri CLOUD VPS e CLOUD PRO, è possibile conoscere tutte le configurazioni disponibili.
La configurazione proposta da Aruba aiuta a spingere sul tema della sovranità dei dati, sempre più caro al legislatore europeo. Tutti i dati che si memorizzano sui propri server CLOUD VPS e CLOUD PRO restano entro i confini europei, risultano accessibili esclusivamente da parte del cliente e degli amministratori da questi eventualmente autorizzati e non sono in alcun modo resi accessibili al personale Aruba.
Dal Pannello di controllo Cloud di Aruba, suggeriamo quindi di cliccare su Crea nuovo server e provare le combinazioni CLOUD VPS e CLOUD PRO che vengono proposte agendo sulle seguenti preferenze:
– Hypervisor (“scelta tecnologia”)
– Sistema operativo e impostazioni preconfigurate (“scelta template”)
– Caratteristiche del server virtuale: vCPU, RAM, storage (dischi), traffico dati
– Configurazione delle schede di rete (IP pubblici e privati)
– Nome del server
– Account per l’accesso remoto al server o root (si possono aggiungere altri account dopo la prima connessione)
– Modalità di tariffazione
Come dimensionare server CLOUD VPS e CLOUD PRO
Chi ha già esperienza nel settore IT non ha certo difficoltà nel selezionare, tramite il configuratore integrato nel Pannello di controllo Aruba, il server VPS o PRO più adatto alle proprie esigenze.
Supponendo di dover ospitare un’applicazione sul Cloud, non è affatto complicato dimensionare la macchina quando l’applicazione stessa fosse già in esecuzione su un server fisico o su un’altra macchina virtuale (ad esempio presso un altro gestore).
Se l’applicazione non fosse stata ancora “lanciata” è possibile scegliere il server CLOUD VPS o CLOUD PRO migliore valutandone le dimensioni complessive, il traffico previsto, il numero di utenti abituali e le visualizzazioni di pagina previste per ogni singolo utente.
Ipotizziamo di avere a che fare con un’applicazione appena sviluppata che non è in esecuzione su un server vero e proprio ma che è stata realizzata su una macchina locale, all’interno della propria infrastruttura (si direbbe on-premises).
In termini di larghezza di banda, per fare un esempio concreto, si può stimare il dato relativo a un sito da 1 milione di pagine viste mensili. Se la singola pagina del sito pesasse circa 2 MB, calcolando un fattore di ridondanza di 1,8, si arriverebbe all’incirca a 3.600 GB/mese. A parte eventuali picchi di traffico si tratta di una connessione da circa 11 Mbps.
Basti pensare che sia nel caso dei server CLOUD VPS che dei server CLOUD PRO, Aruba fornisce connettività a 1 Gbps: cambia ovviamente il traffico compreso nell’offerta che nel primo caso è limitato su base mensile mentre nel secondo, come già ricordato, è illimitato.
A parte lo spazio (storage) del quale si necessita sul cloud, un po’ più complessa potrebbe essere la scelta di vCPU e dotazione RAM. Un overprovisioning delle vCPU, quindi destinare al server più processori virtuali rispetto a quelli necessari, è generalmente sconsigliato: è preferibile bilanciare bene la scelta delle vCPU così come della RAM.
La memoria disponibile sulla macchina virtuale, inoltre, è una cosa mentre un’altra è la memoria allocata ovvero la quantità di RAM che il sistema operativo guest può utilizzare grazie all’hypervisor. Se si prevede di eseguire un sistema cloud con Windows Server è bene non scendere mai sotto gli 8 GB di RAM mentre con Linux, specie se si gestisce la macchina via SSH senza alcun desktop environment, talvolta è possibile optare per configurazioni più “conservative”.
I server CLOUD PRO offrono un’eccellente scalabilità verso l’alto: la configurazione del server virtuale può essere dinamicamente adattata alle mutevoli esigenze del proprio business modificando, in caso di necessità, la dotazione di CPU e RAM. Così è possibile pagare solo le risorse che davvero si utilizzano e correggere eventuali errori nel dimensionamento della macchina.
Per provare il Cloud Computing Aruba senza sborsare un centesimo è possibile approfittare del credito gratuito di 100 euro per le aziende e di 20 euro per gli utenti privati.