Seagate ha presentato il suo primo hard disk da 14 TB ad elio che non utilizza la tecnologia shingled magnetic recording (SMR). Tale tecnica prevede che le tracce possano essere parzialmente sovrapposte a quelle vicine senza introdurre alcuna corruzione dei dati, facendo leva su una struttura che ricorda le tegole di un tetto.
Il nuovo Seagate Exos X14 poggia invece sull’ultima versione della più tradizionale PMR (perpendicular magnetic recording): essa permette comunque di ridurre la porzione del disco in grado di conservare permanentemente un determinato stato magnetico (rappresentante il singolo bit).
Entro il 2020, però, si calcola che verranno rilasciati hard disk a 20 TB e che quindi la tecnologia PMR raggiungerà il suo limite fisico definitivo.
Sebbene Seagate non l’abbia esplicitamente confermato, l’hard disk Exos X14 utilizzerebbe nove piatti magnetici da 1,55 TB di capienza in modo da gestire complessivamente 14 TB di dati. L’azienda sta però ormai guardando avanti, da tempo.
La chiave di volta è la tecnologia HAMR (Heat-Assisted Magnetic Recording) che, come spiegato nell’articolo Seagate, tecnologia a doppio attuatore per raddoppiare la velocità degli hard disk), permette di registrare dati magneticamente con un’alta stabilità usando un laser termico.
La tecnologia Seagate MACH.2 abbina l’utilizzo di HAMR con due gruppi di bracci attuatori che lavorano all’interno del disco fisso in maniera indipendente.
Proprio in questi giorni, Seagate ha rivelato di aver ottenuto prestazioni nell’ordine dei 480 MB/s durante il trasferimento dati, il doppio rispetto agli hard disk tradizionali.
Nel video si vede il funzionamento di un hard disk MACH.2: l’unità può rispondere a due comandi di lettura/scrittura simultaneamente (due letture/scritture contemporanee o una lettura e una scrittura all’unisono).