Continua il braccio di ferro tra Apple e FBI.
Come confermato nel corso di un’intervista rilasciata al network televisivo statunitense ABC, il numero uno di Apple, Tim Cook, ha spiegato che i tecnici dell’azienda sono al lavoro per rendere vana qualunque futura richiesta governativa volta allo sblocco di un iPhone o di un qualunque altro dispositivo mobile col logo della Mela.
La richiesta di sviluppare una versione ad hoc del sistema operativo iOS per “scavalcare” una funzionalità integrata non starà più in piedi semplicemente perché neppure Apple potrà forzare un dispositivo bloccato.
Un giudice federale californiano, accogliendo le prescrizioni degli agenti dell’FBI, ha infatti ordinato ad Apple di aprire l’iPhone 5C di proprietà di uno dei terroristi responsabili della strage di San Bernardino. Come abbiamo spiegato nell’articolo Apple potrebbe sbloccare l’iPhone 5C di San Bernardino, diversamente da quanto sostenuto da Cook nella sua “lettera aperta”, la richiesta non consiste nella creazione di una backdoor in senso stretto quanto piuttosto in una versione speciale di iOS, progettata per superare le limitazioni imposte da Apple a prevenzione degli attacchi brute force (con l’intento, insomma, di “indovinare” il codice usato a protezione del dispositivo).
Ma mentre Apple sta lavorando anche sul piano legale (Apple: FBI voleva sbloccare altri iPhone. Il codice va tutelato), l’amministratore delegato dell’azienda ha confermato che i tecnici stanno lavorando alacremente per rimuovere qualunque appiglio che possa essere usato per sbloccare un iPhone.
In particolare, sembra che Apple stia lavorando per limitare pesantemente i possibili impieghi della modalità DFU (Device Firmware Upgrade).
Allo stato attuale, infatti, la ben nota modalità DFU (ampiamente utilizzata da chi effettua il jailbreaking dei dispositivi Apple; Differenza jailbreak, root e sblocco sui dispositivi mobili) consente ad esempio di installare un nuovo firmware oppure di risolvere problematiche legate all’avvio del device.
Presto, quindi, l’accesso alla modalità DFU potrebbe essere protetto con lo stesso codice scelto dall’utente per lo sblocco del dispositivo.