Samsung ha intavolato una bella sfida con la rivale Qualcomm con l’obiettivo di primeggiare nel settore dei processori per i dispositivi mobili. E oggi ha presentato la versione più avanzata dei suoi SoC: il nuovo Exynos 9825 raccoglie l’eredità del predecessore 9820 e ambisce a colmare il gap con il modello di punta della società californiana, lo Snapdragon 855.
Il SoC Exynos 9825 è stato realizzato ricorrendo a un processo litografico a 7 nm (utilizzo della litografia ultravioletta estrema: Nanometro, unità di misura utilizzata per descrivere le CPU: ecco perché), ulteriore evoluzione rispetto al processo costruttivo a 8 nm usato per l’Exynos 9820.
Il passaggio ai 7 nm consentirà a Samsung di ridurre un po’ anche le dimensioni del suo SoC: il precedente Exynos misura 127 mm2 contro i 73 mm2 dello Snapdragon 855. Samsung non ha però ancora fornito questo dato nel caso del nuovo Exynos 9825.
Per quanto riguarda la configurazione dei core, la struttura dell’Exynos 9825 resta invariata: il processore si compone di un cluster con due M4 a 2,73 GHz e di un altro cluster con quattro Cortex-A55 a 1,95 GHz. L’unità grafica resta una Mali G76 MP12 anche se non è stato chiarito se verrà usata una versione migliorata in termini di performance. Il controller della memoria supporta LPDDR4X a 2093 MHz.
Il nuovo processore di casa Samsung integra ancora una volta un’unità di elaborazione neurale (NPU) per la gestione dei carichi di lavoro legati alle applicazioni facenti uso dell’intelligenza artificiale.
Il modem, la gestione della telecamera, l’archiviazione UFS 3.0, il video 8K e altri aspetti del processore rimangono invariati a conferma che il passo in avanti più importante consiste proprio nel passaggio ai 7 nm e all’utilizzo della litografia ultravioletta estrema.
Il SoC Exynos 9825 dovrebbe debuttare nel nuovo Galaxy Note 10 che verrà presentato a breve. Difficile invece che possa essere scelto per il Galaxy S11 del prossimo anno.