Samsung ha rivelato che nel corso dei prossimi cinque anni investirà qualcosa come 11 miliardi di dollari sulla produzione di display a punti quantici o Quantum Dot (QD).
Esattamente un anno fa la società sudcoreana aveva presentato il primo TV 8K basato su tecnologia Quantum Dot (Samsung lancia sul mercato il primo TV QLED 8K) e oggi Samsung rivela l’intenzione di lavorare sulla nuova gamma di prodotti Q1 che debutterà sul mercato nel 2021 e che porterà alla creazione di pannelli QD da ben 65 pollici.
Le attuali linee produttive specializzate sui pannelli LCD saranno via a via convertite alla realizzazione di display QD in modo da investire in maniera significativa sulla tecnologia da qui al 2025.
I portavoce di Samsung non hanno chiarito quali tecnologie saranno adoperate per i nuovi pannelli ma è altamente probabile che ci si orienterà sull'”accoppiata” QD-OLED.
Secondo fonti vicine a Samsung, lo sviluppo della tecnologia QD-OLED sarebbe ancora in corso e procederà in accordo con la costruzione di nuovi stabilimenti e dell’adozione di nuove apparecchiature produttive. I primi prodotti commerciali a usare gli schermi di nuova generazione dovrebbero apparire sul mercato nel 2022.
LG è attualmente l’unico produttore di pannelli OLED per TV e secondo gli analisti la mole degli investimenti oggi preventivata da Samsung potrebbe dotare l’azienda di una capacità produttiva superiore a quella di tutti i suoi concorrenti.
Uno dei problemi che Samsung deve certamente gestire è quello relativo al burn-in. È infatti cosa nota che sui TV LG OLED si presentava una sorta di “immagine fantasma” che rimaneva sovrimpressa nel caso in cui un’area del pannello continuasse a visualizzare gli stessi elementi per un lungo tempo (si pensi ad esempio a un logo). Samsung utilizzerebbe un metodo di produzione differente per arginare il problema del burn-in anche se la fattibilità del meccanismo deve essere ancora verificata in ottica commerciale. Ne sapremo di più tra un paio d’anni.