Le memorie NAND si stanno finalmente abbassando di prezzo e continueranno su questa strada grazie a una combinazione di più fattori tra cui anche l’arrivo delle memorie 3D NAND di tipo QNAND.
Rispetto ai chip di memoria sin qui utilizzati, quelli di tipo QLC (quad-level cell) permetteranno di incrementare le capacità delle unità del 33% riuscendo a conservare quattro bit di informazione per ogni singola cella.
Produrre chip QLC non è affatto banale: se già una cella di memoria TLC (triple-level cell, a tre bit) deve mantenere e gestire otto possibili valori (23) corrispondenti ad altrettanti livelli di tensione, le QLC o quad-level cell devono mantenere addirittura 16 valori (24 dove 4 sono appunto i bit gestiti), come spiegato nel nostro articolo Hard disk o SSD, caratteristiche e differenze.
I nuovi wafer di memoria consentiranno quindi di ridurre ulteriormente i costi di produzione e, dalla prospettiva degli utenti finali, il costo per gigabyte.
Fino ad oggi i principali produttori si erano concentrati sulle soluzioni di storage QLC per il segmento business: Samsung ha però annunciato l’avvio della produzione di massa del primo modello di SSD consumer con una capacità di ben 4 Terabyte.
La nuova pietra miliare è stata posta grazie all’impiego dei chip V-NAND (l’appellativo usato da Samsung per riferirsi ai chip di memoria 3D NAND da 1 Tb o 128 GB) e i portavoce dell’azienda sudcoreana confermano che le nuove memorie capaci di memorizzare quattro bit per cella saranno usate sia nelle unità SSD che nelle schede microSD.
Le prestazioni saranno simili a quelle dei chip TLC, quindi 540/520 MB/s in lettura/scrittura sequenziale. Samsung non ha invece fornito alcun dato, al momento, per ciò che riguarda le prestazioni in lettura/scrittura random 4K.
La prima serie di SSD QLC sarà da 2,5 pollici e verrà resa disponibile sul mercato nei “tagli” da 1 TB, 2 TB e 4 TB. È lecito attendersi un costo molto contenuto per il modello da 1 TB di capienza.
Il problema più rilevante dei nuovi SSD QLC potrebbe essere, almeno nella fase iniziale, la durabilità che ancora è tutta da verificare con una serie di “prove sul campo”.