Da appena qualche giorno ha preso il via SPID, sistema pubblico di identità digitale che dovrebbe permettere, a tutti i cittadini italiani, di autenticarsi e quindi accedere istantaneamente su tutti i siti della pubblica amministrazione e sui siti delle terze parti che sceglieranno di aderire.
Nell’articolo Cos’è SPID e come funziona, autenticazione con un clic sui siti web abbiamo spiegato come si può provare ad ottenere un’identità digitale SPID con Poste Italiane, TIM e Infocert, i tre gestori attualmente accreditati dall’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale).
Ottenere SPID, ci sono ancora diversi problemi da risolvere
Abbiamo provato a richiedere la nostra identità digitale SPID come qualunque cittadino, usando il sistema che – sulla carta – dovrebbe essere quello più diretto ed immediato: l’utilizzo di una CNS TS regolarmente attivata ed emessa dalla Regione.
Oltre alla possibilità di ricorrere alla CNS per l’autenticazione (vedere Attivazione tessera sanitaria per accedere ai servizi della PA), Poste ID (Poste Italiane), infatti, permette di usare strumenti alternativi che però presuppongono di essere già clienti della società.
Sia Poste ID che TIM ID, poi, permettono l’utilizzo di una firma digitale che dev’essere già in possesso dell’utente.
Nel nostro caso, pur possedendo già una firma digitale, abbiamo deciso di optare per l’autenticazione con CNS TS.
Come spiegato nell’articolo Cos’è SPID e come funziona, autenticazione con un clic sui siti web, Poste ID non ci ha permesso di proseguire visualizzando il messaggio d’errore “Gli estremi del tuo documento di identificazione non sono completi, ti chiediamo di presentarti in Ufficio Postale per integrarli e validarli“.
In altre parole, la CNS TS in nostro possesso – regolarmente attivata – non sembra sufficiente per continuare la procedura di richiesta dell’identità digitale.
TIM ID, invece, ha correttamente riconosciuto la CNS TS provvedendo ad autenticarci (vedere Cos’è SPID e come funziona, autenticazione con un clic sui siti web al paragrafo Prova sul campo: richiesta dell’identità digitale SPID a TIM ID mediante CNS TS).
Un problema invalicabile per alcuni cittadini, però, potrebbe presentarsi al momento della firma del contratto TIM ID.
Sebbene ciò non sia specificato in maniera esplicita, il contratto in formato PDF prelevato dai server di TIM ID deve essere firmato digitalmente da parte dell’utente.
In altre parole, è necessario che l’utente applichi la sua firma elettronica avanzata sul contratto. Ciò è possibile usando appositi software.
Il problema è che alcune CNS TS emesse da alcune Regioni non sono utilizzabili per apporre la firma elettronica avanzata.
La Regione Toscana – ente che ha emesso la nostra carta -, ad esempio, non permette ancora di utilizzare la sua CNS TS per firmare i documenti.
Se si prova a firmare il contratto scaricato da TIM ID e a reinviarlo, il sistema risponde correttamente (seppur in inglese) indicando che la firma apposta non è valida. Ed è giusto perché la CNS di Regione Toscana usata per i test non permette di usare un certificato digitale emesso da una autorità di certificazione valida e riconosciuta.
Per fare un esempio, le CNS emesse da Regione Lombardia, invece, possono essere utilizzate per firmare i documenti ed a questo indirizzo e in questa pagina viene presentato il software utilizzabile per firmare i documenti con la firma
elettronica avanzata.
Regione Toscana stessa scrive: “la Tessera Sanitaria della Regione Toscana che può essere usata per autenticarsi e accedere al sevizio non può essere usata per firmare, non è un dispositivo di firma digitale“.
Regione Toscana, contattata, conferma che la CNS emessa dallo stesso ente non è ancora utilizzabile per apporre la firma elettronica (solamente quelle dei dipendenti lo permettono).
Ci dicono che dovrebbe esserlo a breve (stiamo cercando di verificare in che tempi e con quali modalità).
Prima di aderire ad un servizio per l’ottenimento dell’identità digitale SPID, quindi, nel caso in cui si volesse usare l’autenticazione mediante CNS TS, è bene verificare che la propria carta permetta l’apposizione della firma elettronica avanzata facendo riferimento all’ente che l’ha rilasciata.