Continuano i test per il lancio sul mercato di veicoli a guida completamente autonoma. Le sperimentazioni, questa volta, passano per Roborace, una competizione automobilistica derivata dalla Formula E, totalmente elettrica, a cui parteciperanno monoposto a guida autonoma.
In questi giorni è stato presentato il primo prototipo di questo particolare veicolo denominato “DevBot” – una Ginetta LMP3 modificata, a propulsione elettrica – che è sceso anche in pista, dando una dimostrazione pratica delle sue capacità.
Una volta che il software e l’hardware di base saranno stati ottimizzati, le scuderie partecipanti inizieranno la stagione in concomitanza con la Formula E, la serie automobilistica organizzata dalla Fia.
Al momento, dunque, non si sa con certezza quando inizierà la Roborace ma si stima che le prime gare potranno disputarsi a metà della stagione 2016/2017 della Formula E.
Il cuore pulsante della “DevBot” sarà il supercomputer Nvidia Drive PX2 del quale abbiamo parlato nei mesi scorsi (vedere NVidia Drive PX 2, scheda per l’intelligenza artificiale e NVIDIA presenta Drive PX2, il cervello dei veicoli autonomi) a cui saranno abbinati una serie di sensori per evitare contatti con le altre vetture e il modulo GPS che permetterà di rimanere correttamente in pista.
La guida autonoma non escluderà di sicuro le prestazioni velocistiche pure visto che ci si attende il raggiungimento di una velocità massima di 290 km/h.
In un breve video recentemente pubblicato, si vede un pilota guidare la “DevBot” e fermarla lungo il rettilineo del celebre circuito di Silverstone, in Inghilterra. Dopo poco, la vettura riparte autonomamente anche se la velocità raggiunta sembra tutt’altro che sostenuta.
Qualche tempo fa Fernando Alonso, pilota del team McLaren-Honda di F1, aveva definito i piloti della massima classe dello sport automobilistico come “ragionieri” perché costretti a risparmiare carburante e gomme a causa dei regolamenti cervellotici di oggi.
Nella Roborace, i piloti non saranno più nemmeno ragionieri: semplicemente non ci saranno più. E il programmatore migliore sarà l’unico “pilota” a fare la differenza.