Non è ancora un contratto vero e proprio ma il memorandum d’intesa che Open Fiber e TIM, di concerto con CDP Equity, KKR, Macquarie (rispettivamente soci in Open Fiber e Fibercop), hanno siglato rappresenta un deciso balzo in avanti verso la rete di telecomunicazioni unica in Italia.
L’obiettivo del documento sottoscritto nelle scorse ore è quello di avviare un processo volto alla creazione di un solo operatore per la gestione delle reti di telecomunicazioni. Il nuovo soggetto sarebbe non verticalmente integrato, controllato da Cassa Depositi e Prestiti e partecipato da Macquarie e KKR.
La newco che andrebbe a costituirsi (in passato si era parlato della possibile denominazione AccessCo) si occuperebbe di accelerare la diffusione della fibra ottica e delle infrastrutture VHCN (Very High Capacity Network) sull’intero territorio nazionale permettendo così l’accesso ai servizi più innovativi ed efficienti offerti dal mercato alla generalità della popolazione, agli enti pubblici e alle imprese.
Le parti protagoniste dell’importante intesa si sono accordate sul fatto che l’operazione possa articolarsi mediante la separazione delle attività infrastrutturali di rete fissa da quelle commerciali di TIM. La manovra si concretizzerebbe con la creazione di una nuova società o con la combinazione di operazioni societarie da definirsi. Di fatto, però, vi sarebbe una totale integrazione delle reti di Open Fiber e di TIM con tutto ciò che ne consegue.
“Il Progetto sarà perseguito dalle Parti nel rispetto dei vincoli regolatori inerenti le attività infrastrutturali, dei processi autorizzativi interni e degli interessi dei rispettivi azionisti, investitori e stakeholder, nonché in piena, trasparente e preventiva consultazione con tutte le competenti autorità nazionali ed europee“, si legge nel comunicato che rivela anche una data. Entro il prossimo 31 ottobre Open Fiber, TIM e i rispettivi soci potrebbero giungere a un accordo formale che sarà successivamente sottoposto all’attenzione dell’Antitrust, delle Autorità regolatorie e degli azionisti.
È verosimile che sulla base di quanto dispone il Regolamento CONSOB il progetto Open Fiber-TIM possa qualificarsi come “operazione di maggiore rilevanza“.
Che “il clima” fosse cambiato si era percepito già da qualche settimana tanto che Open Fiber e TIM hanno di recente firmato un accordo per la copertura in fibra delle aree bianche al fine dell’accesso e del riutilizzo delle rispettive infrastrutture di rete.