Il servizio Google Domains era stato presentato poco più di tre anni fa ma fino a qualche tempo fa non risultava fruibile dall’Italia.
Domains consente la registrazione di un dominio scegliendo in una folta schiera di denominazioni di primo livello.
Google ha infatti iniziato a fare concorrenza ai registrar di tutto il mondo permettendo la registrazione di un dominio ad aziende, professionisti e privati.
A seguito della liberalizzazione dei TLD (top-level domains) da parte di ICANN, ente no-profit che – tra i vari incarichi svolti – provvede ad assegnare indirizzi IP e a compiere un’attività di gestione proprio dei nomi a dominio di primo livello (vedere Nuovi domini di primo livello: cosa sono e come si registrano, anche Google – come molte altre società – si sono affrettate a richiedere di rivestire il compito di registrar per molti domini.
Così, se nell’elenco di Google sono assenti i cosiddetti ccTLD, ossia non è possibile registrare nomi a dominio di primo livello facenti uso di identificativi geografici (ad esempio .it), oltre ai tradizionali .com, .net e .org, si può oggi registrare praticamente qualunque cosa a partire da 12 euro l’anno.
L’elenco completo dei nomi a dominio registrabili con Google è consultabile a questo indirizzo.
Ciò che è interessante evidenziare è la registrazione del dominio con il servizio Google Domains include anche le email personalizzate con Google G Suite.
In altre parole, oltre alla gestione del nome a dominio e del servizio DNS, si potrà avere indirizzi email personalizzati del tipo nome@dominioscelto.com.
Si possono creare anche fino a 100 alias e si ha la possibilità di attivare l’inoltro della posta ricevuta su qualunque tipo di account email, anche gestito da terze parti.
Diversamente rispetto ad altri registrar, inoltre, Google consente di attivare fino a 100 sottodomini (domini di terzo livello) in totale autonomia mediante pannello di configurazione ed eventualmente, in fase di registrazione, richiedere la protezione dei dati del registrante rendendoli illeggibili in caso di richieste WHOIS.
Effettuando una query WHOIS sul dominio, ad esempio usando strumenti come questo, non si potranno leggere i dati reali del registrante ma solamente alcuni riferimenti inseriti da Google.
Per il momento, nonostante il colosso di Mountain View abbia tutte le carte in regola per farlo, Google ha preferito non ospitare in proprio i siti web degli utenti. L’azienda statunitense ha per ora scelto di avviare partnership con Wix, Weebly, Shopify e Squarespace, strumenti online che consentono di creare siti web senza metter mano al codice.
Nulla vieta, comunque, di creare un sito sulla piattaforma Blogger di Google e di collegarlo al dominio registrato ricorrendo al servizio Domains.
La schermata di amministrazione dei domini registrati mediante Google Domains permette inoltre di:
– Impostare il DNS Dinamico. Esso consente a un nome a dominio di risultare sempre associato all’indirizzo IP di uno stesso host, anche se l’indirizzo cambia nel tempo.
– Aggiungere e modificare i record DNS A, AAAA, CNAME, MX, NS, PTR, SOA, SPF, SRV e TXT.
– Utilizzare i cosiddetti “record sintetici” per l’integrazione con Google App Engine, l’inoltro dei sottodomini e l’insieme di strumenti per la produttività G Suite.
– Configurare il parametro TTL (time-to-live).
– Aggiungere e modificare i server DNS.
– Bloccare la gestione del nome a dominio in modo da scongiurare la modifica non autorizzata dei dati.
Per richiedere la registrazione di un dominio con Google basta portarsi in questa pagina previo login con il proprio account utente quindi digitare il nome a dominio d’interesse nella casella di ricerca.
Nella schermata seguente si dovrà fare clic su Switch to italiano.
Google indica se il dominio d’interesse può essere registrato e il costo della registrazione annuale in euro.
Per procedere con la registrazione del nome a dominio prescelto, basta cliccare sull’icona Aggiungi al carrello quindi compilare i dati richiesti.
Cliccando sul link Trasferimento in entrata nella colonna di sinistra di Google Domains è possibile richiedere il trasferimento di un proprio nome a dominio abbandonando il precedente registrar.