Raspberry Pi 2 è uno di quei dispositivi, ormai, che è davvero “sulla bocca di tutti”. Come il noto Arduino, Raspberry Pi è una piattaforma di prototipazione, seppur differisca per processore e potenza di calcolo.
Raspberry Pi 2 può essere considerato come un computer a tutti gli effetti, sebbene le sue dimensioni siano inferiori a quelle del palmo di una mano, con il suo software e la sua interfaccia utente. Si tratta di un single board computer ovvero di un computer implementato su un’unica scheda elettronica che può essere utilizzati per gli scopi più disparati.
Con un Raspberry Pi 2 è possibile fare di tutto. Le applicazioni più ovvie sono le seguenti ma c’è ovviamente enorme spazio per la fantasia:
– server di vario genere (web, FTP, NAS,…)
– media center
– normale computer (in grado di eseguire distribuzioni Linux opportunamente modificate; i.e. Debian, Fedora, Arch Linux, Gentoo, FreeBSD,…)
– domotica (può essere utilizzato come controller per un sistema di home automation. Si pensi ad esempio alle gestione dei sistemi di sicurezza, di sorveglianza e dell’impianto di illuminazione)
– hotspot WiFi con captive portal
– applicazioni di vario tipo nel settore dell’elettronica grazie all’utilizzo delle connessioni GPIO (General Purpose Input/Output, il “pettine” GPIO, immediatamente riconoscibile sulla scheda, consente di comandare dal Raspberry altri circuiti elettronici esterni)
Che cos’è Raspberry Pi 2 e da che cosa è composto
Raspberry Pi 2 viene commercializzato al prezzo consigliato dalla casa madre: circa 35 dollari, esattamente come la precedente versione della scheda. La nuova versione (Raspberry Pi 2 Model B), tuttavia, è sei volte più performante rispetto al precedente modello ed integra un processore quad-core di Broadcom ARMv7 (900 MHz) più 1 GB di RAM.
Raspberry Pi 2 propone inoltre 4 porte USB 2.0, connettore RCA per video compositivo, HDMI, jack audio, connettore microSD, porta ethernet 10/100 RJ-45, GPIO 40 pin (nel precedente modello il connettore GPIO era da 26 poli) retrocompatibile.
La scheda di Raspberry è priva di qualunque sistema operativo preinstallato: per caricarlo, bisognerà inserirlo in una microSD, da collegarsi all’apposito slot. Non c’è infatti alcun hard disk: il software da caricare dovrà essere inserito nella scheda microSD.
Per iniziare, è possibile partire con i sistemi operativi consigliati da Raspberry: NOOBS e Raspbian ma è comunque possibile installare qualunque distribuzione (ad esempio quelle citate in precedenza) compatibili con l’architettura ARM.
La lista ufficiale delle distribuzioni compatibili con Raspberry Pi, è consultabile a questo indirizzo mentre qui è possibile consultare una lista non ufficiale.
Raspberry Pi 2 e Windows 10
Una delle principali novità degli ultimi mesi è che Windows 10 potrà funzionare anche su Raspberry Pi 2.
Microsoft ha infatti dichiarato che supporterà ufficialmente Raspberry permettendo il caricamento dell’ultima incarnazione dei suoi sistemi operativi.
Per sapere quando la versione di Windows 10 per Raspberry Pi 2 sarà pronta, basta visitare questa pagina e registrarsi qui.
Il termine che viene più volte ripetuto nelle pagine Microsoft è IoT (Internet of Things): sì, perché Raspberry Pi 2 può fungere da interfaccia per connettere alla Rete un vastissimo numero di componenti elettronici (grazie soprattutto al connettore GPIO).
I “maker“, ossia gli sviluppatori impegnati nella messa a punto di nuove applicazioni IoT basate sull’impiego di Raspberry Pi 2, saranno i primi a sapere quando Windows 10 sarà pronto per essere installato sulla scheda microSD.
Microsoft e Raspberry hanno assicurato che la versione ARM di Windows 10 sarà completamente gratuita per tutti coloro che stanno lavorando a progetti basati su Pi 2.
Cosa serve per usare Raspberry Pi 2
Raspberry fornisce solamente la scheda. Per poter iniziare ad utilizzare Raspberry Pi 2, quindi, sono necessari alcuni componenti aggiuntivi da collegare alla scheda:
– un monitor o un televisore
– mouse e tastiera USB
– un alimentatore da collegarsi alla presa elettrica da parete con intefaccia Micro USB (allo scopo, può essere utilizzato, ad esempio, il caricabatterie di uno smartphone)
– un cavo HDMI (o, in alternativa, un cavo audio/video composito)
– un cavo ethernet oppure un adattatore WiFi con interfaccia USB
Va detto, quindi, che Raspberry Pi 2 offre possibilità praticamente infinite e si conferma come una validissima piattaforma per la prototipazione. Chi però volesse disporre subito di un Mini PC già pronto per l’uso, con il suo bel case (nel caso di Raspberry può essere ad esempio acquistato a parte sul web), è bene si orienti su altri prodotti.
Per chi volesse una buona base da personalizzare, la scelta può ricadere ad esempio sugli Intel NUC, sui Gigabyte BRIX o sugli Zotac ZBOX.
In alternativa, per avere Mini PC completi, ci si può orientare sui Chromebox oppure sugli Asus VivoPC.
Quanto al Raspberry Pi 2 il prezzo Amazon si sta cominciando ad allineare con quello previsto dalla casa madre, anche considerando che il sito web di Jeff Bezos non applica spese di spedizione costando il prodotto più di 19 euro (vedere questa pagina).