Nel corso degli ultimi anni, l’interfaccia USB è stata universalmente adottata. Nel 1995, quando USB 1.0 era in grado di garantire un’ampiezza di banda pari a 12 Mbps, l’accoglienza fu abbastanza fredda. Ma dal 2000 in poi, USB 2.0 – grazie alla possibilità di trasferire dati fino a 480 Mbps – è divenuta la scelta di fatto “obbligata” per la connessione di numerose periferiche.
Perché, ad oggi, nonostante il lancio risalga al 2008, l’interfaccia USB 3.0 non è stata ancora largamente adottata? In parte per questioni di compatibilità. Anziché quattro fili, come nel caso di USB 2.0 (pienamente compatibile con la prima versione dell’interfaccia), USB 3.0 ne utilizza otto. Quattro cavi vengono impiegati per la gestione del bus “SuperSpeed” che consente di raggiungere una velocità di trasferimento dati teorica pari a 4,8 Gbps (circa 600 MB/s; in questo articolo abbiamo illustrato tutte le novità dell’interfaccia).
Sebbene sia possibile connettere un device USB 2.0 ad una porta USB 3.0 utilizzando un cavo USB 2.0 oppure un dispositivo USB 3.0 ad una porta USB 2.0 usando un cavo USB 3.0 è impossibile collegare una periferica USB 2.0 usando un cavo USB 3.0. Un problema di per sé non gravissimo.
Più importante il fatto, invece, che nemmeno Windows 7 – anche se aggiornato al Service Pack 1 – non garantisce ad oggi il supporto nativo per USB 3.0. Ovviamente, è possibile fare in modo che Windows 7 riconosca le porte e le periferiche USB 3.0 installando appositi driver ma il sistema operativo non offre, di default, alcun supporto. Al momento Linux è l’unico sistema operativo a mettere a disposizione il supporto integrato per USB 3.0 (nemmeno gli utenti di Mac OS X “Snow Leopard” possono fruirne).
L’aspetto che però ha probabilmente più frenato l’adozione di USB 3.0 consiste nel fatto che Intel, nonostante la società sia membro del gruppo di lavoro che ha portato alla definizione delle specifiche della nuova interfaccia, abbia manifestato il suo impegno ad inserire USB 3.0 nella sua linea di prodotti solo un mese fa, a fine maggio, in occasione del Computex taiwanese. Intel metterà a disposizione il supporto per USB 3.0 nel suo chipset “Ivy Bridge”.
Il ritardo si è verosimilmente determinato in forza della decisione di Intel di spingere sull’interfaccia “Thunderbolt” che ha fatto la sua prima comparsa a settembre 2009 e che Apple ha già iniziato ad abbracciare (ved. questi articoli) ma che è stata, ad esempio, “bocciata” da HP.
Il chipset “Ivy Bridge” di Intel arriverà comunque non prima del mese di marzo 2012. Chi volesse acquistare una scheda madre con supporto USB 3.0 integrato, invece, troverà sul mercato i primi prodotti basati sull’architettura AMD entro la fine di quest’anno. I chipset A75 e A70M Fusion di AMD includeranno infatti USB 3.0 ed arriveranno nel giro di breve tempo.