L’antitrust sudcoreana ha deciso di sanzionare la statunitense Qualcomm (la sede principale dell’azienda è in California) comminandole una multa di 815 milioni di euro.
Secondo l’ente regolatore, Qualcomm avrebbe posto in essere pratiche commerciali anticoncorrenziali impedendo l’accesso ai suoi brevetti da parte della concorrenza e costringendo i produttori di dispositivi a firmare accordi penalizzanti.
La sanzione, la più severa mai irrogata dall’antitrust sudcoreana, scaturisce quindi non soltanto dalla posizione dominante in cui si trova Qualcomm ma anche dal rifiuto manifestato ad aziende concorrenti come MediaTek, Samsung e Intel di accedere all’utilizzo di brevetti standard essenziali per molteplici progetti relativi allo sviluppo di chip e processori.
L’antitrust ha intimato a Qualcomm di rinegoziare gli accordi con i produttori hardware, quando richiesto, nonché di rivedere l’atteggiamento nei confronti delle società concorrenti.
La decisione è importante perché nomi del calibro di Apple, Samsung, Intel e Huawei potrebbero sfruttarla come grimaldello per spuntare accordi più favorevoli.
Qualcomm, i cui portavoce si sono dichiarati in totale disaccordo con quanto deciso dall’ente sudcoreano, ha già fatto presente che presenterà appello e chiederà l’annullamento della decisione.