Negli uffici e nelle case c’è un dispositivo che rimane oggi quasi perennemente acceso e quindi collegato alla rete elettrica. Si tratta del router WiFi, sia esso un modem/router fibra, ADSL o un apparato collegato al cavo Ethernet proveniente dall’antenna montata sul tetto.
L’utilizzo quotidiano di dispositivi che debbono poter sempre fruire della connessione Internet (si pensi a notebook, convertibili, smartphone, tablet e dispositivi IoT) porta a mantenere sempre acceso e collegato il router WiFi.
Ma qual è il consumo energetico di un router WiFi? Quanta energia consuma tale dispositivo tenendolo costantemente collegato alla rete Internet?
Valutare il consumo energetico del router WiFi
Stabilire quanta energia viene assorbita da un normale router WiFi è piuttosto semplice esaminando quanto riportato nei data sheet oppure sull’etichetta (targa) applicata sul dorso del dispositivo.
Nel caso in cui il consumo in Watt non fosse chiaramente indicato, il nostro suggerimento è quello di osservare quanto riportato sull’etichetta posta sul router accanto alla voce Power.
Moltiplicando tensione e corrente si ottiene la potenza che il router impegna come valore massimo.
Il valore in Watt così ricavabile è spesso compreso tra 12 e 25 Watt. Si tratta però di un consumo energetico massimo rilevabile probabilmente solo a pieno regime effettuando pesanti trasferimenti dati e mantenendo contemporaneamente in costante attività anche il modulo WiFi.
In modalità “idle“, quando cioè il router è sostanzialmente inutilizzato, il dispositivo è contraddistinto da consumi nettamente inferiori (spesso tra 5 e 10 Watt).
Nel caso del router preso in esame, il valore della potenza che si ottiene utilizzando i due valori relativi a tensione e corrente, è pari a 18 Watt.
Si tratta, come già evidenziato, di un valore limite ipotizzando un router costantemente attivo 24 ore al giorno in pesanti trasferimenti dati su tutte le interfacce previste (WAN, LAN, WiFi,…).
Nell’esempio, 18 W significano un consumo annuale massimo, difficilmente raggiungibile, pari a 158 kWh (18 W x 24 ore x 365 giorni / 1000). Moltiplicando tale risultato per un costo dell’energia elettrica (varia comunque da contratto a contratto) di 0,30 euro/kWh (vedere comunque le quotazioni aggiornate sul sito del Gestore Mercati Energetici), si ottiene il carico in bolletta energetica pari a circa 47 euro l’anno.
Va detto che, all’atto pratico, che il consumo energetico medio del router WiFi sarà minore: è infatti altamente improbabile, sia in ambienti professionali, sia domestici, che il router venga continuamente e costantemente “stressato” a pieno carico.
Chi volesse fare delle prove autonomamente può orientarsi sui misuratori dei consumi energetici che, pur introducendo un’incertezza nelle misurazioni, consentono comunque di rendersi meglio conto degli assorbimenti.
Chi volesse orientarsi su una soluzione più professionale per rendere la bolletta elettrica più conveniente può installare a monte dell’impianto, nel quadro elettrico, un misuratore di corrente e tensione WiFi dotato di pinza amperometrica come Shelly EM.
Il router WiFi, comunque, considerata l’importanza di mantenerlo acceso per lunga parte della giornata o anche ininterrottamente (se ad esempio deve essere utilizzato da sensori, dispositivi di sicurezza, strumenti per il monitoraggio,…), è ben lungi dall’essere il dispositivo più energivoro.
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