Project Vault vuole mandare in pensione le password

Le password sono cosa del passato. È questo il leitmotiv della presentazione di Project Vault, svoltasi sul palco della Google I/O, appena conclusasi in quel di San Francisco.
Project Vault vuole mandare in pensione le password

Le password sono cosa del passato. È questo il leitmotiv della presentazione di Project Vault, svoltasi sul palco della Google I/O, appena conclusasi in quel di San Francisco.
Project Vault altro non è che una scheda di memoria SD che però integra un “microcomputer”, capace di sovrintendere ed effettuare in automatico l’autenticazione dell’utente su applicazioni web, piattaforme online ed app.

Vault monta un processore ARM insieme con ARTOS, sistema operativo nato espressamente per gestire operazioni nell’ambito delle quali è indispensabile garantire un elevato livello di sicurezza e privacy. La scheda microSD di Google, inoltre, integra un chip NFC ed un’antenna.

Project Vault vuole mandare in pensione le password
Una volta inserita nel dispositivo mobile, la scheda microSD Vault appare come un tradizionale supporto per la memorizzazione dei dati e può essere ovviamente utilizzato come tale. Qualunque applicazione compatibile, però, e qualunque servizio nato per colloquiare con Vault, può acconsentire all’autenticazione automatica.

Project Vault, inoltre, garantisce la massima compatibilità con qualunque sistema operativo, sia esso Android, Windows, Mac OS X o Linux. L’importante è, ovviamente, che gli sviluppatori si armino del kit appena rilasciato da Google ed inizino ad adeguare le proprie app per renderle interoperabili con Vault.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti