I processori a basso costo offrono oggi prestazioni più che accettabili se confrontati con i corrispondenti di qualche anno fa. A patto, ovviamente, di maturare la massima consapevolezza sulle loro caratteristiche ed effettive potenzialità.
Il “ritorno in grande stile” di AMD con la sua architettura Zen datata 2017 ha dato il via a una serie di “scossoni” sul mercato delle CPU con l’ingresso di tanti nuovi modelli a prezzi particolarmente aggressivi.
Sotto i 100 euro ci sono davvero processori che vale la pena acquistare? Se l’obiettivo fosse quello di assemblare un PC dalle prestazioni più che decenti a un prezzo piccolo piccolo, allora la risposta è: certamente sì!
Per avere una visione d’insieme, è bene non limitarsi ai processori nuovi di fascia bassa ma anche a quelli di “seconda mano” che spesso possono rappresentare un’ottima alternativa.
Quando si sceglie un processore, anche economico, è bene avere un’idea del ciclo di vita che si ipotizza per la macchina che si sta assemblando o che si sta aggiornando.
Allo stato attuale, per esempio, non è chiaro quale genere di supporto riceveranno le schede madri della serie AMD 500 e sembra che le motherboard della serie 400 finiranno il loro ciclo di vita con Zen 3.
Le stesse considerazioni valgono per l’offerta di Intel: le schede della serie 400 con il socket LGA 1200 sono compatibili con i processori Comet Lake-S e tutto sembra indicare che saranno compatibili con i Rocket Lake-S ma non è certo quanto il gigante di Santa Clara si spingerà in avanti (è lecito supporre che queste schede madri non saranno compatibili con gli Alder Lake-S, successori dei Rocket Lake-S).
In ogni caso, sia le schede madri basate su socket AM4 che quelle su socket LGA 1200 sono compatibili con un’ampia varietà di processori: ciò si traduce in una vasta gamma di opzioni di aggiornamento, sia a medio che a lungo termine. In questo modo, nel giro di qualche anno, si può passare da un processore all’altro prolungando la vita di ogni macchina.
Processori AMD per risparmiare: fino a 100 euro
Il processore AMD Athlon 200GE è una CPU di fascia bassa che è comunque in grado di assicurare buone prestazioni in molte applicazioni. Dovrebbe essere utilizzato per gli utilizzi di ufficio, per le esigenze multimediali, per la semplice navigazione sul web.
L’Athlon 200GE poggia sul socket AMD AM4, integra CPU e GPU nello package, i due core Zen a 14 nm lavorano a 3,2 GHz in multithreading, la GPU è una Radeon Vega 3 con 192 shader, consta di 3 MB di cache L3, TDP pari a 35W e ha un prezzo molto contenuto (si trova a partire da soli 40 euro).
A seguire, Ryzen 3 1200 AF è uno dei migliori processori economici oggi disponibili sul mercato in grado di offrire buone prestazioni senza fare investimenti importanti. Consta di quattro core fisici e grazie al suo onestissimo valore in termini di IPC (istruzioni per clock), Ryzen 3 1200 AF può essere addirittura usato in ambito gaming con poche eccezioni a seconda dei titoli.
Questo processore usa l’architettura Zen+ di AMD a 12 nm, socket AM4, non supporta il multithreading spingendo comunque i quattro core fino a 3,4 GHz in modalità turbo. Consta di 8 MB di cache L3 ed è contraddistinto da 65W di TDP. Si trova sul mercato a partire da soli 55 euro circa.
In commercio si possono trovare anche APU Ryzen 3 2200G di seconda mano, quindi con GPU integrata. Si tratta di un prodotto che supporta anche i videogiochi attuali con risoluzioni inferiori a 1080p.
Basato su architettura Zen a 14 nm con quattro core e quattro thread (fino a 3,7 GHz in turbo), Ryzen 3 2200G integra una GPU Radeon Vega 8 con 512 shader, 8 MB di cache L3 e TDP pari a 65W. Anche in questo caso viene utilizzato il socket AMD AM4.
Questa APU supporta anche l’overclocking a patto di usare schede B350 o superiori.
Usato si può trovare all’incirca a 60 euro.
Sempre di seconda mano, può essere interessante valutare l’acquisto di un Ryzen 5 1600 AF.
Il prezzo del nuovo, infatti, è salito vertiginosamente (fino a 140 euro) in seguito all’aumento della domanda. Di seconda mano, a 70-75 euro, il Ryzen 5 1600 AF è un’ottima scelta.
La configurazione del processore è convincente con 6 core e 12 thread (fino a 3,6 GHz in turbo); offre inoltre ottime possibilità di overclocking con motherboard B350 e superiori per migliorare le prestazioni in single-thread (ad esempio con uno strumento come Ryzen Master).
Il resto della configurazione (socket AM4) prevede 16 MB di cache L3. Il TDP è pari a 65W.
Il valore IPC di questo processore si pone a metà strada tra il Core 4000 e il Core 6000 di Intel.
Una scelta da “veri intenditori” il Ryzen 7 1700, sempre di seconda mano anche se difficile da trovare. Acquistarlo a oltre 130 euro non vale assolutamente la pena ma aggiudicarselo online per 60-80 euro sarebbe eccellente.
Il Ryzen 7 1700 è un processore in grado di gestire qualsiasi compito con elevati carichi di lavoro in parallelo: consta infatti di 8 core fisici e 16 core logici. Può essere inoltre facilmente sottoposto a overclocking (schede madri B350 o superiori) grazie al tool Ryzen Master per lavorare un po’ sulle basse frequenze di clock.
La CPU usa l’architettura Zen a 14 nm (fino a 3,7 GHz in modalità turbo), è compatibile con il socket AMD AM4, consta di 16 MB di cache L3 ed è contraddistinto da un TDP pari a 65W.