AMD ha finalmente annunciato i modelli di processori basati su chip Zeppelin e architettura Zen+ (processo costruttivo a 12 nm).
Complessivamente le nuove CPU sono quattro: in due spicca la sigla WX (prodotti destinati ai professionisti), negli altri due una X (si tratta di processori per il mercato prosumer).
Le CPU Threadripper hanno riscosso un buon successo tra i professionisti, complice anche la politica di prezzo applicata da AMD.
Il nuovo modello di punta si chiama Threadripper 2990WX, consta di 32 core fisici con supporto per il multithreading, frequenza base pari a 3 GHz, turbo a 4,2 GHz e un TDP di 250 W.
La serie Threadripper 2000 propone molteplici migliorie per ciò che riguarda il supporto della memoria: le CPU di seconda generazione, per esempio, supportano esclusivamente moduli ad almeno 2933 MHz.
L’architettura Zen+ è foriera di un incremento delle istruzioni per clock (IPC) del 3%: per il resto i benefici in termini di performance arrivano dall’utilizzo di frequenze di clock più elevate. Inoltre, anziché due die Zeppelin attivi come sui Threadripper di prima generazione, i nuovi processori di casa AMD possono utilizzare fino a un massimo di quattro die attivi. Per quanto riguarda questo specifico aspetto, i tecnici AMD hanno risolto tutte le problematiche relative alle latenze interne.
L’unico problema della nuova configurazione è che adesso due die hanno accesso a due canali DDR4 mentre gli altri due non possono utilizzarli: un punto, questo, che sarà meritevole di approfondimento.
Il Threadripper 2990WX arriverà sul mercato il prossimo 13 agosto mentre il Threadripper 2950X è atteso per il 31 agosto.
In termini di performance il Threadripper 2990WX ha ottenuto 5099 punti nel benchmark Cinebench R15, ben 3320 punti in più dell’Intel Core i9-7980XE.
AMD propone anche processori in grado di gestire un numero di piste PCIe più elevato rispetto all’offerta Intel: 60 contro 44. Una specificità tecnica che permette di sfruttare meglio configurazioni multi-GPU.