Privacy su Facebook: come tutelarsi

A luglio 2013 Facebook ha ufficialmente lanciato Graph Search, il motore di ricerca semantico, sviluppato dal social network di Mark Zuckerberg, che consente di cercare informazioni ponendo quesiti in linguaggio naturale.

A luglio 2013 Facebook ha ufficialmente lanciato Graph Search, il motore di ricerca semantico, sviluppato dal social network di Mark Zuckerberg, che consente di cercare informazioni ponendo quesiti in linguaggio naturale. Si potrà ad esempio digitare, nella casella di ricerca di Facebook, “quali amici vivono a Milano?” oppure “ristoranti di Firenze che piacciono ai miei amici” oppure “amici a cui piace Ritorno al futuro“.
Un approccio molto simile al Knowledge Graph che Google sta sfruttando per migliorare non solo il comportamento del motore di ricerca ma anche di servizi più evoluti come Now (Ricerche più efficaci con il Knowledge Graph italiano; Google aggiorna Search e Now: presto in italiano?).

Dopo aver introdotto il supporto per le hashtag (per cercare un argomento specifico è già possibile digitare, nella casella di ricerca di Facebook, il simbolo # seguito dalla parola d’interesse), il social network in blu ha da poco annunciato una nuova modifica.

Grazie a Graph Search gli utenti di Facebook potranno a breve effettuare ricerche all’interno di tutti i post pubblicati dagli iscritti al network sociale. Mentre fino a poco tempo fa il Graph Search poteva effettuare ricerche solo tra le informazioni personali, link e foto, adesso si potrà cercare anche fra aggiornamenti di stato e commenti.
In questo modo, si potranno individuare informazioni d’interesse, relative ad uno specifico argomento, anche nel caso in cui l’utente le avesse pubblicate senza utilizzare alcun hashtag.
L’obiettivo è evidentemente quello di sfidare Twitter sul campo delle ricerche in tempo reale. Non appena un utente o gruppi di iscritti avranno condiviso delle informazioni su Facebook, pubblicato commenti o inserito osservazioni sotto forma di aggiornamenti di stato, queste diverranno immediatamente ricercabili.

Per il momento, la nuova funzionalità resta appannaggio di un numero limitato di utenti anglofoni. Presto, però, dovrebbe essere portata al debutto anche in Italia.

Per non trovarsi impreparati, è bene sapere che la funzionalità di ricerca nei post può essere “imbrigliata” e plasmata secondo le proprie esigenze. Se si preferisce fare in modo che Facebook non permetta ad altri utenti di effettuare ricerche fra i propri vecchi post, basterà – già sin d’ora – fare clic sull’icona Collegamenti rapidi alla privacy.

Si dovrà quindi cliccare sul link Vedi altre impostazioni. Nella schermata seguente, bisognerà poi selezionare Limita i post passati:

Alla comparsa del messaggio seguente, si dovrà fare clic sul pulsante Solo vecchi post:

Si può poi cogliere l’occasione per controllare gli utenti che hanno titolo per visualizzare i post futuri: è sufficiente cliccare su Modifica in corrispondenza di Chi può vedere i tuoi post futuri?

Tenendo presente la regola generale che se non si vuole condividere qualcosa è bene non pubblicarla affatto su Facebook, può essere utile verificare adesso quali contenuti vengono mostrati pubblicamente e quali sono accessibili da cerchie ristrette di persone.
Per procedere, è sufficiente accedere alla pagina Informazioni del proprio profilo Facebook quindi cliccare sui vari pulsanti Modifica. Qui si troverà uno strumento che permetterà di definire gli utenti autorizzati a visualizzare ciascun gruppo di informazioni.

Ricordiamo infine che in fase di pubblicazione di ogni singolo contenuto su Facebook, si può definire chi potrà visualizzarlo.

Elenco dei “Mi piace” su Facebook

Periodicamente suggeriamo anche di dare uno sguardo alla lista dei propri “Mi piace” su Facebook. Più volte, di recente, ci è capitato di imbatterci in siti web che utilizzano l’odiosa pratica del clickjacking/likejacking (Facebook promette battaglia contro i “Mi piace” fasulli; Facebook scende in campo contro il “clickjacking”).
Utilizzando semplice codice JavaScript, webmaster senza scrupoli fanno sì che ogni clic generato in una qualunque area della pagina web, venga automaticamente trasformato in un clic sul pulsante “Mi piace” di Facebook. In altre parole, durante la normale navigazione sul sito web, anche se l’utente se ne sta alla larga dal pulsante “Mi piace”, nel caso in cui questi sia loggato su Facebook, viene automaticamente forzato ad esprimere (a totale sua insaputa) gradimento per la pagina in corso di visita.
Inutile dire che si tratta di pratiche assolutamente scorrette che sono sanzionabili da parte di Facebook.
Suggeriamo quindi di verificare sempre l’elenco dei “Mi piace” via a via espressi così da verificare che non vi siano pagine “sospette”.
L’elenco dei propri “Mi piace” è ottenibile scorrendo rapidamente una qualunque pagina di Facebook quindi cliccando sul link Crea una pagina, in basso. Alla comparsa della pagina successiva, bisognerà selezionare il pulsante Pagine che mi piacciono.

In alternativa, basterà visitare il sito Findmyfacebookid e digitare, nell’apposita casella, il proprio nome utente Facebook.
Si otterrà l’identificativo (ID) numerico personale che potrà poi essere usato per accedere direttamente all’elenco completo dei propri “Mi piace”.
Nella barra degli indirizzi del browser si dovrà digitare https://www.facebook.com/browse/fanned_pages/?id= seguito dall’ID appena individuato.
Allo stesso modo si potranno velocemente raccogliere tutti i “Mi piace” degli amici: basterà sostituire, in fondo all’URL, l’ID corretto.

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