Si chiama Powerline quella specifica tecnologia che permette di trasferire informazioni utilizzando il cavo normalmente utilizzato per il trasporto di corrente elettrica, continua o alternata, a bassa frequenza (50 Hz). Non è una novità: Powerline veniva utilizzata già anni fa per inviare comunicazioni ai treni in marcia (Telettra) oltre che per leggere i dati dei contatori elettrici da remoto, per i sistemi interfonici domestici, per gestire apparecchi elettrici attraverso la rete di alimentazione.
Con il termine Powerline, però, ci si riferisce ormai anche ai kit che, collegati all’impianto elettrico di casa o dell’ufficio, permettono di trasferire dati ad alta velocità. Sono quindi una valida alternativa all’utilizzo della rete WiFi, soprattutto nei punti dove la copertura del segnale è scarsa.
Il concetto è semplice ed è lo stesso che viene utilizzato per le varie connessioni xDSL: come mezzo di comunicazione, però, i Powerline usano la rete elettrica spostando in frequenza (multiplazione di frequenza) le informazioni da trasmettere: lo abbiamo spiegato nel dettaglio nell’articolo Powerline, cos’è e come funziona.
Dal punto di vista dell’utente l’idea è senza dubbio estremamente interessante perché anche a grandi distanze rispetto al router WiFi, usando i dispositivi Powerline, si può portare la connessione Internet e consentire l’accesso alla rete locale.
Il vantaggio principale di Powerline consiste ovviamente nella convenienza: una rete può essere estesa senza difficoltà in pochi minuti e senza dover posare alcun cavo. È facile come collegare un paio di adattatori alle prese a muro.
Inoltre, gli adattatori Powerline offrono almeno una porta Ethernet RJ-45 e spesso fungono anche da access point. In questo modo dispositivi che sono fisicamente molto lontani dal router possono essere facilmente connessi via cavo o usando il WiFi.
Prestazioni dei dispositivi Powerline
Quando si sceglie almeno una coppia di dispositivi Powerline, è bene sempre orientarsi sui modelli compatibili HomePlug AV2.
Essi, infatti, promettono – almeno sulla carta – velocità fino a 1, 1,2 e 2 Gbps in fase di trasferimento dati. Le prestazioni che si misureranno in pratica, però, in genere risulteranno notevolmente inferiori (per i test si possono usare gli stessi strumenti presentati nell’articolo Speed test WiFi, quanto è veloce la connessione wireless).
Già all’interno della stanza o tra ambienti adiacenti il crollo prestazionale è rilevante, figurarsi – per esempio – tra piani diversi o prese a muro che si trovano molto distanti l’una dall’altra.
Prestazioni al di sotto delle aspettative (quindi talvolta inaffidabili) sono una delle carenze più importanti di Powerline rispetto all’utilizzo dei cavi Ethernet.
La connessione più veloce che abbiamo stabilito via Powerline a distanza ridotta tra i due adattatori è pari a 500 Mbps ma già in stanze diverse non si superano i 250 Mbps.
Tutto dipende poi dallo stato dell’impianto elettrico: è vero che i due adattatori Powerline possono essere collegati fino a una distanza di 300 metri l’uno dall’altro ma le “anse” che i cavi seguono nelle forassiti all’interno dei muri tendono a far crescere rapidamente la distanza tra una presa elettrica e l’altra.
Un collegamento Powerline, inoltre, è suscettibile alle interferenze di apparecchi come lavatrici, asciugatrici, ventilatori a soffitto, frigoriferi e così via. Quando questi dispositivi sono in funzione, la velocità della connessione Powerline potrebbe risentirne. Anche i caricabatterie dei dispositivi mobili collegati vicini all’adattatore Powerline potrebbero causare problemi.
Gli adattatori Powerline che aderiscono allo stesso standard, ad esempio HomePlug AV2, dovrebbero essere tra loro compatibili. In realtà far funzionare dispositivi di diversi produttori potrebbe rivelarsi problematico: meglio ottenere tutti gli adattatori necessari dallo stesso fornitore.
La maggior parte dei kit Powerline è quindi in grado di portare la connettività in qualunque ambiente ma si dovranno attendere performance complessivamente modeste. L’alternativa più valida resta ovviamente l’utilizzo dei cavi di rete o il neonato standard WiFi 6 (802.11 ax) nel caso in cui si dovessero coprire superfici importanti: Velocità WiFi ottenibili realisticamente con i vari standard.
Gli adattatori Powerline, inoltre, non funzionano con le multiprese (ciabatte) né con i limitatori di tensione. Inoltre, a meno che non si scelga un modello dotato di presa passante, spesso è necessario sacrificare l’utilizzo di una presa elettrica e talvolta di quelle vicine.
Sicurezza degli adattatori Powerline
La domanda che in molti correttamente pongono è la seguente: dal momento che i dispositivi Powerline utilizzano il cablaggio elettrico per trasportare il segnale di rete, altri utenti (ad esempio i vicini di casa) saranno in grado di spiare le comunicazioni altri e addirittura collegarsi a una rete che non compete loro usando un adattatore Powerline?
Se si vive in una casa unifamiliare, non c’è bisogno di preoccuparsi perché il segnale degli adattatori Powerline non possono attraversare il contatore.
I dispositivi Powerline, comunque, provvedono ad attivare la cifratura sui dati che scambiano vicendevolmente. Essa è utilissima perché se è vero che la maggior parte dei siti web che si visitano utilizza il protocollo HTTPS, senza usare alcun algoritmo crittografico almeno i dati scambiati all’interno della rete locale viaggerebbero in chiaro.
Se si acquista un kit di due adattatori, è probabile che i due adattatori siano già impostati per funzionare solo l’uno con l’altro. In ogni caso, la maggior parte degli adattatori consente di attivare la cifratura dei dati in transito premendo un pulsante.
Per modificare la chiave utilizzata per proteggere i dati di solito basta tenere premuto il pulsante per una decina di secondi su ciascun adattatore in maniera tale da generare una nuova chiave casuale.
Alcune unità usano crittografia AES a 128 bit altre AES a 256 bit: essa è integrata e sempre attiva. La chiave di decodifica viene impostata automaticamente durante il processo di accoppiamento cui abbiamo fatto cenno in precedenza. Alcuni adattatori powerline consentono comunque di creare la propria chiave o passphrase collegandosi via web al pannello di controllo dell’unità, proprio come si fa normalmente per impostare l’utilizzo dell’algoritmo di protezione WPA2 o WPA3 su una connessione WiFi.