Quando ci si collega alla rete dell’ufficio o di casa utilizzando un notebook, un tablet o uno smartphone si utilizza la connessione WiFi.
Se non si è troppo distanti dal router WiFi, specie quando si utilizza la banda dei 5 GHz (che permette di raggiungere prestazioni migliori in fase di trasferimento dati rispetto alle frequenze dei 2,4 GHz), tutto funziona bene. Allontanandosi dal router, però, le performance tendono a calare fintanto che il segnale WiFi diventa instabile e la connessione di rete diventa inutilizzabile.
Il valore di -70 dBm per la potenza del segnale WiFi è considerabile come la soglia oltre il quale la connessione wireless inizia a diventare poco performante e utilizzarla diviene complicato se non impossibile.
Quando si parla di estendere il raggio di copertura della rete wireless molti si chiedono se sia meglio usare Powerline o WiFi.
Che cos’è Powerline l’abbiamo già spiegato in passato: servendosi di appositi adattatori è possibile trasferire dati utilizzando i cavi utilizzati per il trasporto di corrente elettrica, continua o alternata a bassa frequenza (50 Hz). Con due adattatori Powerline, uno direttamente collegato a una presa elettrica vicino al router e l’altro nel punto dove si vuole avere la connessione di rete (non devono essere in ogni caso usate multiprese o “ciabatte”) è possibile trasferire i dati usando l’impianto elettrico della propria abitazione o dell’ufficio.
Gli adattatori Powerline integrano almeno una porta Ethernet e talvolta permettono di attivare la funzionalità access point WiFi.
Dispositivi fisicamente molto lontani dal router possono in questo modo avere accesso alla connessione di rete usando un cavo Ethernet o collegandosi all’access point in modalità wireless.
È meglio usare Powerline o WiFi?
Iniziamo col dire: “nessuno dei due”. Se si ha la possibilità di stendere cavi Ethernet e farli passare attraverso i corrugati nei muri, questa è certamente la soluzione migliore per portare la connessione di rete ovunque senza perdite prestazionali rilevabili: ovviamente tenendo ben presenti le caratteristiche e le differenze tra i vari cavi Ethernet.
Ciò premesso va detto che gli adattatori Powerline hanno “pro” e “contro”.
Il vantaggio principale di Powerline, chiaramente, è la loro praticità: si può estendere rete in pochi minuti senza passare alcun cavo e senza fare investimenti importanti.
Se si ha un seminterrato con spesse pareti in cemento armato, gli adattatori Powerline possono essere una soluzione pratica rispetto al passaggio di cavi o all’allestimento di un sistema WiFi.
La lista degli svantaggi di Powerline, di contro, è invece piuttosto lunga.
In primis, in alcune situazioni – seppur non molto comuni – impianti elettrici molto datati non permettono di installare e usare adattatori Powerline.
La distanza tra due adattatori Powerline, inoltre, non può mai superare i 300 metri e l’impianto elettrico deve essere ovviamente unico.
Poiché la maggior parte degli adattatori Powerline sono piuttosto ingombranti potreste dover sacrificare anche le prese adiacenti a meno di non acquistare dispositivi dotati di una presa passante. L’ingombro non sarà comunque evitabile.
Le prestazioni modeste e, spesso, anche la connessione inaffidabile sono i principali difetti di Powerline.
Tanti produttori dichiarano che i loro dispositivi possono permettere di trasferire dati fino a 1200, 2000 Mbps o anche più ma all’atto pratico, in condizioni ottimali, è difficile ottenere più di 500 Mbps “nel mondo reale”. A distanze maggiori già raggiungere 150 Mbps è tanto.
Un’altra cosa da tenere a mente è che le connessioni Powerline sono half-duplex al contrario del full-duplex dei cavi di rete: ciò significa che nel caso di Powerline i dati si muovono una volta in una direzione una volta nell’altra con un’efficienza palesemente ridotta.
Powerline è quindi lento, anche se lo si confronta con una connessione WiFi.
Se si hanno esigenze limitate e se l’intento fosse quello di raggiungere con la connessione Internet locali che diversamente non sono facili da coprire una Powerline può comunque andare bene, soprattutto se si disponesse di una connessione a banda larga con prestazioni in downstream al di sotto dei 100 Mbps. Se viceversa si utilizzasse una connessione Gigabit Internet in fibra FTTH allora WiFi 6 resta sempre la scelta migliore ove non si possano passare fisicamente i cavi Ethernet.
Una Powerline è inoltre suscettibile alle interferenze di apparecchi come lavatrici, asciugatrici, ventilatori a soffitto, frigoriferi e così via. Quando questi dispositivi sono in funzione la velocità della connessione potrebbe risentirne negativamente.
Gli stessi interruttori a muro e il cablaggio scadente possono influenzare le prestazioni di Powerline.
Da non trascurare l’aspetto compatibilità: i prodotti diversi che supportano lo stesso standard Powerline dovrebbero funzionare e scambiare dati l’uno con l’altro. All’atto pratico, invece, usando adattatori di produttori diversi si potrebbe non raggiungere il risultato sperato.
Per quanto riguarda la sicurezza di Powerline è fondamentale scegliere prodotti in grado di crittografare tutti i dati in transito sull’impianto elettrico.
La soluzione migliore per chi non può passare cavi e vuole sfruttare tutto il potenziale della connessione dati messa a disposizione dall’operatore di telecomunicazioni è utilizzare un sistema WiFi.
Le soluzioni WiFi mesh permettono di allestire un’unica rete wireless con lo stesso SSID facendo in modo che nel passaggio da un nodo all’altro non si verifichino quelle disconnessioni che si rilevano adottando ad esempio dei range extender.
L’importante è scegliere un sistema WiFi che supporta sia il backhauling cablato che wireless: l’approccio migliore sarebbe configurare la connessione tra nodi e router principale via cavo Ethernet ma quando ciò non fosse possibile i dispositivi dovrebbero poter usare una banda dedicata per il trasferimento dei dati da e verso il router primario.
Una WiFi mesh garantisce migliori prestazioni e affidabilità rispetto all’utilizzo di un gruppo di ripetitori e access point massimizzando le performance rispetto all’uso di Powerline.
E se si utilizza la fibra FTTH non è strettamente necessario un router WiFi 6 (802.11ax): usando dispositivi WiFi 5 che supportano canali a 80 MHz, MU-MIMO 4×4 e modulazione 256-QAM, è possibile sfruttare una banda pari a 1.733 Mbps in condizioni ottimali; ben oltre 1 Gbps offerto al massimo dalla maggior parte dei provider ultrabroadband.
Semmai, piuttosto che concentrarsi troppo sul router, sarebbe bene orientarsi su un sistema WiFi mesh compatibile WiFi 5 che oggi costa molto meno che in passato (visto il lancio dei nuovi modelli WiFi 6) e permette di estendere la rete wireless massimizzando le prestazioni.
Per approfondire, in un altro articolo abbiamo spiegato cosa sono bande, frequenze, canali e stream WiFi.