Con un comunicato ufficiale, Infratel Italia ha confermato che questa volta l’asta non è andata deserta e che la società Elettra TLC con sede a Roma e sotto il controllo diretto del gigante delle telecomunicazioni francese Orange si è impegnata a realizzare la rete per assicurare la copertura in fibra ottica delle isole minori.
Nella nota di Infratel è specificato che Elettra TLC si è aggiudicato il bando per l’importo di 45,6 milioni di euro circa ovvero la base d’asta. L’azienda, che eseguirà i lavori, è stata l’unica a partecipare alla gara mentre la progettazione sarà affidata a EDS Infrastrutture.
La copertura in banda ultralarga affidata ad Elettra TLC riguarderà le isole dell’Arcipelago toscano, del bacino di Ustica, delle Pelagie, delle Ponziane, dell’Asinara, delle Egadi, Sulcitane e Tremiti. Prevista la posa di cavi sottomarini in fibra ottica, attività nella quale Elettra TLC è specializzata.
Non è dato sapere, invece, l’esito della gara per i 15 lotti nel resto d’Italia: fonti vicine alla società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico fanno riferimento alla presentazione di offerte provenienti solo da Open Fiber e FiberCop.
Ad oggi non ci sono comunicazioni ufficiali sull’esito della procedura conclusasi il 31 marzo scorso. Infratel Italia si è per il momento limitata a osservare che il bando per il lotto 15 ovvero quello riferito alla copertura delle province autonome di Trento e Bolzano è andato deserto per mancanza di offerte. Per questa specifica area del Paese si procede quindi con la pubblicazione di un nuovo bando.
Poiché ogni operatore di telecomunicazioni poteva partecipare al bando di gara per un massimo di 8 lotti e i lotti “in palio” sono complessivamente 15 è facile ipotizzare che Open Fiber e FiberCop possano essersi aggiudicati la metà dei lotti ciascuno.
Nei giorni scorsi avevano destato meraviglia le dichiarazioni del Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti che, intervenendo al congresso nazionale della Fim a Torino, aveva dichiarato come il raggiungimento degli obiettivi del piano Italia a 1 Giga entro il 2026 sarà di fatto impossibile.
Il progetto prevede di portare connettività ad almeno 1 Gbps in download e 200 Mbps in upload nelle aree grigie e nere del Paese dove oggi non si superano i 300 Mbps in download. Si tratta, dati alla mano, di circa 6,2 milioni di indirizzi civici.
Collegatevi sul sito del Piano stragetico Banda Ultralarga (BUL), cliccate su Cerca la copertura del tuo indirizzo e inserite i dati della vostra unità immobiliare. Nel caso in cui il risultato fosse “Civico in Area Grigia/Nera” e la velocità di picco risultasse inferiore a 300 Mbps, vedrete apparire “Prossimo intervento pubblico“: significa che l’unità immobiliare è interessata proprio dal piano Italia a 1 Giga.
Per Giorgetti, però, si accumuleranno ritardi perché non disponiamo della “capacità produttiva per poter posare nei tempi previsti tutta la fibra che abbiamo immaginato di posare entro il 2026“. Il motivo? Innanzi tutto mancano all’appello le figure specializzate: c’è carenza di almeno 20.000 professionisti tra progettisti, addetti agli scavi, alla posa, alla giunzione delle fibre ottiche. E ancora, antennisti e tecnici specializzati nell’integrazione delle base station utilizzate ad esempio per erogare servizi di connettività in modalità FWA (Fixed Wireless Access).