Sebbene le preferenze degli utenti sia su desktop che su mobile sembrino polarizzate su un ristretto numero di browser web, la libertà di scelta per gli utenti è totale.
A dispetto dei ballot screen, le schermate per la selezione del browser da impostare come predefinito volute dalla Commissione Europea e comparse in passato in Windows per poi sbarcare anche su Android, su desktop (dati Statista giugno 2021) la fetta più importante del mercato è appannaggio di Google Chrome (65%); segue Apple Safari (18%) la cui quota coincide più o meno con quella degli utenti macOS. Ancora molto staccato ma in rapida crescita c’è Microsoft Edge (3,4%). Firefox (3,3%) avrebbe perso dal 2018 quasi 50 milioni di utenti.
Sul versante mobile guida ancora una volta Chrome con il 64% delle quote seguito da Safari (24%; fonte dati Statista luglio 2021).
Installare più browser web quando si lavora su desktop
In tempi che sono ben lontani dalla “guerra tra browser” che ha caratterizzato la fine degli anni ’90 e la metà del decennio 2000, perché e quanto si rivela utile installare e usare più browser sullo stesso sistema?
Un tempo chi installava più browser diversi sulla stessa macchina erano principalmente sviluppatori, web designer e webmaster che avevano la necessità di verificare come una stessa pagina web era oggetto di rendering su prodotti software differenti.
Era frequentissimo che una stessa pagina venisse resa correttamente su un browser mentre presentava difetti di vario genere su un altro. Tutto dipendeva dal fatto che alcuni browser non rispettavano gli standard (leggasi Internet Explorer e in misura minore anche la prima versione di Edge costruita sul motore di rendering Microsoft) e trovare il giusto compromesso rappresentava per gli sviluppatori web un vero e proprio rebus.
Oggi tutti i browser si attengono scrupolosamente agli standard e anche quelli meno conosciuti in genere usano motori di rendering comuni ad altri prodotti.
Installare più browser diversi sullo stesso sistema permette oggi, oltre a verificare comunque la resa di una stessa pagina con prodotti differenti, anche di separare nettamente le attività: un browser può essere utilizzato per scopi lavorativi, l’altro per gli aspetti personali e lo svago.
Si possono quindi installare Chrome, Firefox, Opera e usare contemporaneamente Microsoft Edge che è parte integrante di Windows 10 e Windows 11.
Si può abbinare anche l’installazione di Chromium, browser opensource dal quale viene fatta derivare buona parte del codice alla base del funzionamento di Chrome e di tanti browser concorrenti come lo stesso Edge.
E si possono infine scaricare e installare le versioni non definitive di Chrome ed Edge (per esempio le versioni Canary) che anticipano molte delle funzionalità che via via arricchiranno le release stabili di entrambi i browser.
Usare i profili utente nel browser
Quando si utilizzano browser come Chrome ed Edge alcuni utenti tendono a fare un po’ di confusione tra le icone rappresentate in figura evidenziate con una freccia rossa.
Quella più in basso, che appare visitando uno dei servizi Google (ad esempio la home page del motore di ricerca), indica l’account utente Google che si sta attualmente utilizzando quindi l’account usato per interfacciarsi con le varie applicazioni e servizi dell’azienda di Mountain View.
L’icona più piccola mostrata a destra della barra degli indirizzi del browser permette invece di accedere alla gestione dei profili utente.
Con un clic su Aggiungi profilo si può creare un nuovo profilo che permette di gestire sessioni di navigazione, barra dei preferiti, elenco dei preferiti, estensioni in maniera separata.
Sia Chrome che Edge modificano le icone mostrate sul desktop, nella barra delle applicazioni e nel menu Start in maniera tale da indicare quale permette di accedere a un profilo e quale a un altro.
Con un clic su Continua senza account non è neppure necessario associare al profilo un account utente Google o Microsoft tenendo presente che anche con l’accesso mediante account non è comunque affatto obbligatorio abilitare la sincronizzazione dei dati (quindi si può evitare che le informazioni personali “viaggiano” avanti e indietro tra i propri dispositivi e i server cloud di Google e Microsoft).
Usare più browser web sullo stesso PC
Installare e usare più browser web sullo stesso PC è utile per separare la cronologia di navigazione, i cookie, le proprie impostazioni e preferenze. Si può anche installare un’estensione che necessita di accedere a tutta una serie di contenuti riducendo la navigazione a una manciata di siti web ed evitando di installarla sul browser che si usa per lavoro o comunque per scopi produttivi.
Alcune estensioni sono affamate di dati e se come regola generale è bene installarne poche e soltanto quelle realizzate da sviluppatori noti e affidabili, ci sono situazioni in cui servirsi di un’estensione risulta molto utile ma è bene isolarla dal browser web che si utilizza prevalentemente.
In generale, comunque, l’utilizzo di più browser web sulla stessa macchina renderà semplice separare i compiti. Per esempio, se lavorate da casa, probabilmente vi siete collegati a tutti i siti web legati al lavoro e avete dei segnalibri impostati su tutti i servizi che vanno tenuti sotto controllo.
In molti casi si hanno account separati per il lavoro e le attività personali: l’azienda potrebbe fornire un account Google Workspace ma si potrebbe avere anche un account personale per accedere a Gmail e agli altri servizi dell’universo Google. Piuttosto che passare costantemente tra gli account Google personali e quelli di lavoro dalla stessa finestra del browser si può più semplicemente avere un browser dedicato alle attività lavorative e uno utilizzato a titolo personale, ognuno collegato con l’account appropriato.
In questo modo sarà anche più facile tenere a bada le distrazioni personali quando è il momento di lavorare e “staccare la spina” dopo l’orario di lavoro.
Svuotare la cache del browser è molto semplice (e si può configurarne la cancellazione a ogni chiusura del browser) ma in molti casi può essere utile conservare la cronologia della navigazione perché rende più facile e immediato digitare gli URL dei siti visitati in precedenza, effettuare il login sulle pagine preferite, ricordare alcune preferenze. Usando più browser si fa in modo che la cronologia venga tenuta ben separata.
Come “bonus” utilizzare un browser differente significa presentarsi “agli occhi” dei server web remoti con un profilo differente che non tiene conto delle operazioni svolte con gli altri browser installati sulla stessa macchina.
Sebbene le tecniche di fingerprinting siano diventate sempre più evolute ed efficaci, fortunatamente il problema comune a tutti i principali browser che permetteva di riconoscere uno stesso utente che passava da un browser all’altro è stato risolto.
Da ultimo va detto che se si fosse utenti di client VPN grazie al cosiddetto split tunneling, una delle caratteristiche più utili, è possibile attivare la VPN soltanto su un browser. In questo modo la navigazione attraverso gli altri browser continuerà ad avvenire seguendo le rotte normali mentre per il browser scelto tutti i dati inviati e ricevuti transiteranno attraverso la VPN.
Uno dei browser che molti utenti cominciano a tenere contemporaneamente installato sulla stessa macchina è Tor Browser perché aiuta a preservare la privacy, la riservatezza dei propri dati, offre anonimato online, consente di superare restrizioni e censure.
Tra gli aspetti negativi del fatto di avere più browser sullo stesso PC, oltre al maggiore spazio occupato su disco e a un certo quantitativo di memoria RAM in più impegnata (quando i browser vengono mantenuti simultaneamente in esecuzione), c’è il fatto che ciascun browser è solito configurare una sua routine di aggiornamento automatico.
In Windows si troveranno i vari riferimenti digitando Utilità di pianificazione nella casella di ricerca del sistema operativo quindi cliccando su Libreria Utilità di pianificazione nella colonna di sinistra.
Avere più procedure di aggiornamento dei browser significa che periodicamente parte delle risorse macchina saranno destinate all’adeguamento e all’applicazione delle patch di sicurezza destinate a ciascun prodotto.
Da Utilità di pianificazione si possono ovviamente sospendere le varie procedure ma in questo modo si rischierà di non avere il browser aggiornato (quindi potenzialmente esposto alle vulnerabilità di sicurezza via via scoperte). Ciascun browser può essere ovviamente aggiornato in modo manuale ma il rischio di dimenticarsene è concreto.