La TV digitale contro il cloud. Secondo il giudice anglosassone Sarah Asplin, Microsoft non può utilizzare la denominazione SkyDrive. Il marchio “Sky”, gestito in Inghilterra e Galles dalla pay-TV BSkyB, esce per il momento vittorioso. Le tesi del colosso di Redmond, che aveva tra l’altro fatto riferimento all’impossibilità, per gli utenti, di fare confusione tra i vari servizi, sono state rigettate.
Microsoft presenterà certamente appello nel tentativo di capovolgere una decisione che, diversamente, non potrà non avere un impatto determinante sul futuro di SkyDrive. Il servizio per l’hosting di file “in the cloud”, sul quale peraltro Microsoft ha investito moltissimo con il lancio di Windows 8.1 (Download di Windows 8.1: scaricare ed installare il nuovo sistema operativo. Le principali novità), non è ovviamente in discussione. L’azienda fondata da Bill Gates, però, potrebbe trovarsi a dover versare un’ammenda oppure, addirittura, obbligata a cambiar nome a SkyDrive.
La battaglia legale tra BSkyB e Microsoft era iniziata a giugno 2011 col network televisivo che lamentava l’utilizzo, da parte del colosso di Redmond, di un appellativo che troppo facilmente si confonde con l’offerta Sky. Il precedente tentativo di fare la voce grossa con Skype era fallito; adesso BSkyB ci riprova con SkyDrive.