Negli Stati Uniti gli operatori di telecomunicazioni hanno la facoltà di utilizzare i loro strumenti per monitorare la navigazione online degli abbonati e usare i dati raccolti per finalità di marketing, anche trasferendoli a soggetti terzi. Esistono diversi modi per navigare anonimi senza che neppure il provider possa registrare le pagine Web visitate. Una normativa che ammette il tracciamento delle attività online da parte dei provider solleva comunque più di qualche dubbio.
Un concetto simile viene adesso portato in Europa, nonostante nel Vecchio Continente il tema della privacy sia molto più sentito che dall’altra sponda dell’oceano.
I colleghi di Heise raccontano che in Germania operatori come Vodafone e Deutsche Telekom stanno testando un nuovo sistema per assegnare a ogni utente abbonato ai servizi di connettività un identificativo univoco con finalità di marketing.
Il nuovo meccanismo si chiama TrustID: si tratta di una piattaforma lato provider Internet che assegna a ciascuna utenza un identificativo che viene poi utilizzato per creare un profilo personale basato sulla cronologia di navigazione. Una volta raccolte le informazioni, i dati possono essere utilizzati in maniera aggregata da inserzionisti e operatori di siti Web per visualizzare informazioni commerciali che vengono incontro alle preferenze e agli interessi di ciascun abbonato.
Come spiegato nelle pagine di TrustID la raccolta dei dati da parte del provider avviene solo ed esclusivamente previo consenso dell’utente, autorizzazione che può essere poi revocata in qualunque momento. Il meccanismo, stando a quanto riferito, sarebbe stato in primis sottoposto alla valutazione dell’Autorità tedesca per la protezione dei dati personali quindi sarebbero stati avviati dei test su un numero limitato di utenti.
Un sistema come TrustID permette alle realtà commerciali che forniscono servizi di connettività di usare una sorta di supercookie che non può essere rimosso semplicemente eliminando la cronologia di navigazione del browser. Neppure la navigazione in incognito aiuta perché il tracciamento viene effettuato a monte, a livello di rete da parte del fornitore dell’accesso Internet.
L’utilizzo di un protocollo come DNS over HTTPS (DoH) attivabile in Windows 11 a livello di sistema operativo oppure abilitabile da browser contribuisce a evitare il tracciamento perché le richieste di risoluzione dei nomi a dominio vengono automaticamente crittografate.
Ecco perché tanti provider Internet, anche a livello europeo, erano contrari al suo utilizzo e si erano messi di traverso.